Non è facile etichettarla. La sua figura psicologica è come un cielo tempestoso che cela al contempo il sole e il temporale. Con lei, le parole scorrono leggere come una carezza, ma sotto quelle parole si nascondono pensieri taglienti, affilati, pronti a tagliare i legami della superficialità. Eppure, se da un lato sa giocare con le percezioni altrui, costruendo attorno a sé un’aura di mistero che oscilla tra il seducente e l' irraggiungibile, dall’altro è consapevole che, per quanto il gioco possa durare, la verità non si nasconde a lungo, nemmeno dietro un sorriso enigmatico.
La sua civetteria non è mai solo un'apparenza, ma una forma di comunicazione tacita, come se avesse scelto di parlare con il corpo e con lo sguardo piuttosto che con le parole, consapevole che, per dirle, le parole troppo spesso svelano ciò che preferirebbe rimanesse celato. È una civetteria fatta di piccole sfumature, di sguardi sospesi, di battiti di ciglia che potrebbero essere scambiati per distrazione, ma che in realtà sono inviti a capire, a decifrare, a intraprendere una danza fatta di reciproca seduzione. Ogni sua risata è un colpo di vento che solleva polvere e segreti, rivelando appena un angolo di quella che potrebbe essere la sua anima — ma solo un angolo, perché, come ogni civetta, Rossella sa perfettamente come rimanere elusiva.
Eppure, sotto questa maschera affascinante e giocosa, c’è una forza d'animo che non si vede subito. Non è la tipica "forza" che esplode in gesti clamorosi o in dichiarazioni di guerra. No, la sua forza è quella sottile ma implacabile di chi ha visto abbastanza del mondo da non piegarsi ai suoi capricci, ma di adattarsi a essi con una grazia che quasi non si avverte. Non è mai sopraffatta dal peso della vita, anche quando la vita sembra volerla schiacciare. La sua determinazione è la quiete che precede una tempesta, il silenzio di chi sa che ogni battaglia si vince senza fare rumore. Rossella non cede mai alla tentazione di soccombere, non perché non conosca la fragilità, ma perché ha imparato a convivere con essa, a usarla come una risorsa. La sua resilienza non è mai ostentata, è solo una condizione naturale, come il vento che spinge le onde senza mai fermarsi.
Rossella sa che la civetteria è solo un gioco, e che ogni gioco ha il suo prezzo. Sotto il suo sorriso che sfida il mondo c'è una consapevolezza che pochi colgono: che la forza non è solo nella capacità di opporsi agli altri, ma nella saggezza di sapere quando non fare nulla, quando lasciarsi andare alla corrente senza opporre resistenza. La sua bellezza, dunque, non è solo apparenza, ma una forma di intelligenza emotiva che si nasconde dietro ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo.
La civetteria di Rossella è, in definitiva, una strategia di sopravvivenza, una maschera che però non cela nulla, ma che rivela molto di più di quanto possa sembrare. Non è frivola, non è frivola affatto. È il riflesso di una persona che ha scelto di non farsi ingabbiare, di non farsi possedere né dalle sue debolezze né dai suoi punti di forza. È una danza di luci e ombre, in cui il suo vero carattere emerge solo a chi sa saperlo cercare con pazienza, ma che, una volta scovato, non delude mai: un cuore forte, indomito, che batte con la stessa intensità di una tempesta che non si è mai fermata, e che non ha intenzione di farlo.
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