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mercoledì 8 febbraio 2017
martedì 7 febbraio 2017
Se le foglie morte e i tombini diventano “i più importanti successi” della Raggi
Il "piano foglie" e il "piano caditoie" spacciati come "i più importanti successi di Virginia Raggi". Quella che dovrebbe essere l'ordinaria amministrazione diventa, per Beppe Grillo, non solo un risultato ottenuto dalla giunta a 5 Stelle, ma anche una vittoria da elogiare e condividere sui social network. E invece alcuni dei 43 presunti "successi" della sindaca sono risultati ottenuti da passate amministrazioni, previsioni di spesa oppure lavori che per una città come Roma dovrebbero rappresentare la normalità. E' vero che, spesso, nella Capitale l'ordinario diventa straordinario, ma spazzare le foglie dalla strada non può diventare un "importante successo" da propagandare.
La sindaca rivendica di aver stanziato oltre 430 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. E' vero, sono soldi inseriti nel bilancio di previsione approvato nelle scorse settimane dopo l'iniziale bocciatura dell'Oref. Sono però finanziamenti che serviranno in gran parte per completare un piccolo (ma importantissimo, non c'è dubbio) tratto della Metro C, un'opera voluta da altre amministrazioni. Raggi scrive di aver aperto al pubblico, per la prima volta, l'area archeologica del Circo Massimo, che definisce "il più grande edificio, per lo spettacolo, dell'antichità". Vero, ma accade semplicemente perché, dopo anni, sono terminati i lavori. E' vero anche che la giunta grillina ha approvato la definitiva pedonalizzazione dei Fori Imperiali durante le domeniche e i festivi. Una battaglia, questa, che l'ex sindaco Marino ha combattuto (la prima cosa che fece quando è stato eletto sindaco e l'ultimo sogno prima di dimettersi) e per questo è stato aspramente criticato, anche dai 5 Stelle, che fino a questa estate volevano riaprire la strada al traffico. Inoltre, sempre leggendo il lungo elenco pubblicato sul blog di Grillo, saranno investiti 18 milioni di euro per le periferie di Roma: vero anche questo. Ma si tratta di denaro messo a disposizione del governo, come viene ricordato giustamente sul blog. Dei progetti per le periferie, però, non c'è traccia. In conclusione: elencare i tutti i provvedimenti adottati dalla sindaca Raggi da quando è stata eletta sindaca va bene, ma allora il titolo è sbagliato. I "più importanti successi" potrebbero essere cinque, dieci. Ma non 43. E infatti…
La sindaca rivendica di aver stanziato oltre 430 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. E' vero, sono soldi inseriti nel bilancio di previsione approvato nelle scorse settimane dopo l'iniziale bocciatura dell'Oref. Sono però finanziamenti che serviranno in gran parte per completare un piccolo (ma importantissimo, non c'è dubbio) tratto della Metro C, un'opera voluta da altre amministrazioni. Raggi scrive di aver aperto al pubblico, per la prima volta, l'area archeologica del Circo Massimo, che definisce "il più grande edificio, per lo spettacolo, dell'antichità". Vero, ma accade semplicemente perché, dopo anni, sono terminati i lavori. E' vero anche che la giunta grillina ha approvato la definitiva pedonalizzazione dei Fori Imperiali durante le domeniche e i festivi. Una battaglia, questa, che l'ex sindaco Marino ha combattuto (la prima cosa che fece quando è stato eletto sindaco e l'ultimo sogno prima di dimettersi) e per questo è stato aspramente criticato, anche dai 5 Stelle, che fino a questa estate volevano riaprire la strada al traffico. Inoltre, sempre leggendo il lungo elenco pubblicato sul blog di Grillo, saranno investiti 18 milioni di euro per le periferie di Roma: vero anche questo. Ma si tratta di denaro messo a disposizione del governo, come viene ricordato giustamente sul blog. Dei progetti per le periferie, però, non c'è traccia. In conclusione: elencare i tutti i provvedimenti adottati dalla sindaca Raggi da quando è stata eletta sindaca va bene, ma allora il titolo è sbagliato. I "più importanti successi" potrebbero essere cinque, dieci. Ma non 43. E infatti…
lunedì 6 febbraio 2017
Ci sono le donne…. e poi ci sono le donne donne E quelle non devi provare a capirle, sarebbe una battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non dare loro il tempo di pensare. Devi spazzare via, con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta soltanto, a bassa bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo avertele raccontate, si tormenteranno al pensiero che scoprendo il fianco e mostrandosi umane e facili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi. Perciò prendile e amale. Amale vestite, e senza trucco che a spogliarsi sono brave tutte. Amale indifese e senza trucco, amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno, sanno bastare a se stesse. Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna
Il 6 febbraio in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili, un modo per rompere finalmente il silenzio su questa vergognosa violazione.
non possiamo più fingere che sia una pratica a noi lontana perché anche in Italia vivono molte donne che l'hanno subita e molte bambine rischiano ogni anno di diventarne nuove vittime. Ma di cosa si tratta esattamente e quali sono i motivi che giustificano una tale vergogna?
Infibulazione. Una parola che avrete già sentito ma che – fino a qualche tempo fa – sembrava confinata a un mondo così lontano dal nostro da non suscitare particolare interesse. Oggi non è più così.
L’immigrazione, infatti, ha portato con sé anche questa terribile pratica e in Italia e negli altri Paesi europei è diventata una vera emergenza sanitaria e non solo. Ma cos’è l’infibulazione e perché viene praticata? In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e sfatare qualche falso mito, come quello che vuole questa pratica legata esclusivamente al mondo islamico.
1. Infibulazione: cos’è e come viene eseguita
L’infibulazione è una (non l’unica) mutilazione genitale femminile a cui sono sottoposte milioni di donne e bambine ogni anno nel mondo. In particolare, l’infibulazione (chiamata anche circoncisione faraonica o sudanese per via delle sue origini) consiste nell’asportazione (escissione, cioè tramite un taglio) del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali, alla quale segue la cucitura della vulva.
Alla donna (o meglio, alla bambina, o addirittura, neonata) viene lasciato aperto solo un foro per la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. Questa “operazione” viene eseguita quasi sempre senza alcun rispetto di norme igieniche, senza anestesia e con strumenti rudimentali. In molti Paesi è diventata reato negli ultimi decenni e a livello mondiale è stata dichiarata una grave violazione dei diritti della donna e dell’infanzia.
2. Infibulazione, dove ha origine e dove si pratica?
28 paesi dell’Africa sub-sahariana. Questa è la vastissima zona di diffusione di questo abominio. L’Organizzazione Mondiale stima numeri impressionanti: 130 milioni di donne mutilate e circa 3 milioni di bambine a rischio ogni anno. La domanda sorge tristemente spontanea… perché?
L’infibulazione, come le altre mutilazioni genitali femminili diffuse nel mondo, sono pratiche legate alla tradizione. Non sono legate, invece, a particolari motivi religiosi come erroneamente si è portati a credere.L’infibulazione, inoltre, ha origine pre-islamica, in particolare, nell’antico Egitto. Non si salvano da questa “tradizione” neanche le zone occupate dai copti (ortodossi e cattolici) del Corno d’Africa, in Eritrea e in Etiopia (ad eccezione della provincia nord-occidentale del Gojjam). In Niger, il 55% delle donne e delle ragazze cristiane è infibulata.
Insomma, l’infibulazione non è tanto “figlia” della religione quanto dell’ignoranza .
3. Le false credenze dietro questa terribile e dolorosissima mutilazione
Le false credenze che supportano questa terribile mutilazione sono diverse ma tutte girano intorno al controllo della donna, del suo corpo, della sua sessualità. Si tratta, in particolare, di una garanzia di verginità e di fedeltà al marito.
In molte società africane è un prerequisito per la buona conclusione del contratto di matrimonio. Se da un lato elimina drasticamente la possibilità per la donna di provare piacere nel rapporto sessuale, dall’altro dovrebbe, invece, aumentare il piacere maschile. Non solo, in molte culture si crede che l’infibulazione accresca la fertilità e metta al riparo la donna da malattie.
Inutile dire che questa pratica non solo non fa bene alla salute, ma spesso è causa di morte nel momento stesso della sua esecuzione, durante il parto e, quando non uccide la donna, causa comunque danni gravissimi e irreparabili.
4. Infibulazione, bambine a rischio anche in Italia
L’infibulazione comporta terribili conseguenze e danni sia sull’integrità fisica che su quella psichica della donna. I rapporti sessuali diventano estremamente dolorosi e difficoltosi, spesso insorgono cistiti, ritenzione urinaria e infezioni vaginali.
Gravi danni si hanno anche al momento del parto perché il bambino deve attraversare la massa di tessuto cicatriziale conseguenza della mutilazione. Non solo, è frequente la rottura dell’utero durante il parto, con conseguente morte sia della madre che del bambino.
Anche in Italia vivono molte donne che hanno subito la mutilazione degli organi femminili e molte bambine sono a rischio. Negli ultimi anni il Ministero della Salute ha attuato campagne di prevenzione e formazione sul tema sia per gli stranieri che provengono da paesi in cui l’infibulazione è praticata, sia per le strutture sanitarie che si trovano ad accogliere donne mutilate (spesso nel momento del parto), sia per gli insegnati della scuola dell’obbligo al fine di proteggere le bambine.
L’infibulazione è considerata un reato grave e i genitori che eseguono (o acconsentono a far eseguire) l’operazione perdono il diritto di essere tali.
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