"Non mi sono mai sentita tanto al centro del mondo come quando i suoi occhi, pieni di potere e desiderio, hanno incontrato i miei. Non un uomo qualsiasi, ma lui, Enrico, il re d'Inghilterra, il sovrano che tutto ha e tutto può. Io, una giovane donna di campagna, da poco arrivata alla corte, mi sentivo invisibile, persa tra mille volti, mille storie. Eppure, in quell’istante, ho sentito come se la mia esistenza si fosse fatta improvvisamente palpabile. Lui mi guardava come se vedesse in me qualcosa che nemmeno io conoscevo. Non solo bellezza, ma qualcosa di più profondo, una scintilla che avrebbe potuto incendiare l'intero regno.
Non posso dire che fosse amore, almeno non come lo immaginavo. Ma c'era in lui qualcosa che mi ha incuriosita, affascinata e spaventata al tempo stesso. Era il re, eppure mi ha parlato come se fossi sua pari, come se il mio cuore fosse qualcosa che lui desiderasse possedere. Ma io non sono facile da conquistare. Non lo sarò mai. So che per una donna come me, il cuore non è mai libero, ma deve essere merce da scambiare, da vendere. Eppure… già un brivido mi percorreva la schiena. Non ero mai stata così vicina alla fiamma del potere. Non mi sembrava un pericolo, ma una possibilità. E mi chiedevo se ero pronta a coglierla."
"Ogni sua parola, ogni gesto, mi avvolgevano come una morsa che stringe senza lasciare fiato. Mi parlava di matrimonio, di un futuro che non avevo mai immaginato. Eppure, dovevo resistere, non potevo abbassarmi così facilmente. Non ero solo un’anima che sognava un amore eterno, ma una donna che sapeva perfettamente che ogni passo verso di lui avrebbe significato un passo verso il potere. Non ero una pedina da muovere, ero una regina nascosta sotto una veste di silenzio. E allora, lo respinsi. Non per mancanza di sentimento, ma perché sapevo che la mia anima non poteva essere posseduta senza che ne venisse estratto ogni più piccolo respiro di vita.
Ma ogni resistenza sembrava alimentare il suo desiderio. Più mi allontanavo, più lui sembrava avvicinarsi. La sua passione mi bruciava come un fuoco che cercava di divorarmi, eppure non potevo arrendermi. Non ero pronta a diventare il suo trofeo, un altro di quei nomi che si aggiungono alla lunga lista delle sue conquiste. Mi chiedevo se avessi dovuto cedere. Ma sarebbe stato un tradimento verso la mia essenza più profonda, quella che ancora sperava in qualcosa di vero, di puro. Però… la verità è che la mia mente era già imprigionata in lui, e il mio cuore cominciava a cedere, lentamente."
"Quando alla fine ho indossato la corona, il mondo non ha mai smesso di scrutarmi. Mi guardavano con occhi pieni di invidia, di disprezzo, ma anche di paura. Non ero la regina che avevano previsto. Non ero la regina che avevano immaginato. Non ero una dama timida e remissiva, ma una donna che, nonostante tutto, aveva imparato a muoversi tra le ombre, a leggere tra le righe dei sussurri. Eppure, la corona che brillava sulla mia testa non mi dava la pace che credevo di meritare. Ogni gesto del re sembrava più distante, ogni sguardo che mi lanciava più freddo, come se fossi già diventata una leggenda da dimenticare, una donna da lasciarsi alle spalle.
Volevo amarlo, certo. Ma il suo amore non era come quello che avevo sognato. Era un amore che bruciava, che consumava, che non lasciava scampo. E nel mio cuore, il desiderio di potere cresceva sempre più, come un seme che si fa albero. Io volevo essere regina, ma non mi rendevo conto che, mentre cercavo di afferrare la corona, stavo perdendo anche me stessa. Ogni giorno che passava, mi sentivo più vuota. Più sola."
"Elisabetta. Una bambina che mi ha donato la gioia più pura, ma che, al contempo, ha segnato l’inizio della mia rovina. Non è un maschio. E nel suo pianto, io sento il suono di mille cuori che mi condannano. Il mio regno non avrà erede, il mio sogno di una dinastia che porti il mio nome è spezzato, come una promessa mai mantenuta. Non posso guardarla senza sentire un dolore insostenibile, perché so che, nonostante l’amore che provo per lei, il suo arrivo non farà altro che spingermi più in fondo nell’abisso.
Ma che altro posso fare? Non posso cambiarlo. Non posso cambiare il corso degli eventi. Mi guardo allo specchio e vedo una donna che ha sacrificato troppo per raggiungere qualcosa che, alla fine, non ha mai avuto. La corona è una prigione, il trono una gabbia. Non sono più la donna che credeva nel proprio sogno, ma una regina che sta lentamente cadendo, trascinata dal fango che la corte ha sparso intorno a me."
"Tradimento. Incesto. Stregoneria. Ogni parola mi ferisce come una lama. Non sono mai stata tanto sola come in questo momento. Eppure, qualcosa dentro di me si ribella. Io non sono una di quelle donne che si arrendono facilmente. Ma che posso fare, quando il destino ha già deciso? Ogni passo che faccio mi avvicina al burrone, ma non posso più fermarmi. L'ombra della morte è ormai così vicina che mi sembra di respirarla. E il re, il mio re, colui che un tempo mi amava, ora mi guarda con occhi vuoti, come se fossi un errore da cancellare. Il potere che ho cercato, ora si rivela una maledizione.
Nessuna difesa, nessuna voce che mi sostenga. I miei amici, i miei alleati, tutti caduti uno a uno. Sono stata tradita, non solo da Enrico, ma da ogni uomo che ha giocato con la mia vita come se fosse una pedina. Eppure, non mi arrendo. Non voglio morire come una vittima. Se questo è il mio destino, lo accetto. Ma sappiate che, in ogni mio respiro, ci sarà sempre un ultimo atto di sfida."
"Guardando il cielo, vedo una luna pallida, fredda. Come me. La mia vita è stata una lunga attesa, un continuo cercare di afferrare qualcosa che mi sfuggiva sempre. La mia bellezza, il mio spirito, il mio amore per Enrico… tutto è stato un fuoco che, invece di scaldarmi, mi ha bruciata. Ma non c'è rimpianto. Non c'è più spazio per il rimorso. Domani sarò nulla. Una traccia che svanirà nella polvere. Ma nella mia mente, nel mio cuore, Elisabetta vivrà. La sua luce splenderà dove la mia non ha potuto arrivare. Se non posso essere regina, allora che sia lei a regnare. Perché in lei c’è tutto ciò che io avrei voluto essere, e forse di più."
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