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venerdì 6 novembre 2015
" Sono poche le persone che io amo veramente, e ancora meno quelle che stimo. Più conosco il mondo, più ne sono delusa, ed ogni giorno di più viene confermata la mia opinione sulla incoerenza e la malvagità del carattere umano, e sul poco affidamento che si può fare sulle apparenze, siano esse di merito o di intelligenza. " - Jane Austen
giovedì 5 novembre 2015
BUONGIORNO
"Vedi, mi sento come una persona che non ha niente da dimostrare a nessuno; che non ha strategie o tattiche o piani d’azione perché, in realtà, non mi interessa mostrarmi per quello che non sono . So di essere una persona divertente, di cui è piacevole la compagnia. Ma voglio che lo scoprano gli altri. E d’altra parte io potrò legarmi, in futuro, solo a quella persona che - senza che io faccia alcunché - capirà chi io sia dietro questa facciata scostante. Per ora non mi va di essere divertente per il semplice fatto che non mi sento così. Non voglio sedurre nessuno. Se permetti, aspetto che siano gli altri a sedurre me.”
mercoledì 4 novembre 2015
Gian Lorenzo Bernini
Secondo le fonti, lo scultore passava intere giornate a misurare, studiare e ritrarre quanto di eccellente era contenuto nelle Stanze Vaticane. Quei capolavori saranno per lo scultore fonte di ispirazione, ma mai ritrarrà quelle forme in modo stanco e ripetitivo. I marmi scolpiti dal grande maestro si caratterizzano per un intenso studio psicologico. I suoi personaggi sono in grado di parlare, urlare, gioire, soffrire e di instaurare con lo spettatore un livello di comunicazione mai raggiunto prima.
http://restaurars.altervista.org/bernini-scultore-del-profondo/
http://restaurars.altervista.org/bernini-scultore-del-profondo/
martedì 3 novembre 2015
lunedì 2 novembre 2015
Il Santo di Assisi chiamava ‘sorella’ anche la morte.
Francesco d’Assisi ha attraversato il mondo come la carezza di Dio all’umanità. Ma proprio lui, che per tutto il corso della vita aveva desiderato e coltivato l’armonia tra gli animi, verobonum commune, nonostante l’amore irriducibile di alcuni frati, muore in una bolgia di dissensi, confusione, paura del nulla che tuttavia solo la fine di una grande personalità può suscitare. Di contro all’affetto degli amici più stretti, l’attitudine al nulla nichilista di molti rimase a vegliare con sora nostra morte assieme al corpo del santo, mentre le sue parole e i suoi pensieri venivano attratti verso l’alto, ad altezze alle quali persino i confratelli, e tutti coloro che lo avevano amato, non potevano aspirare pur addolorandosi e piangendo quello che era appena diventato un ricordo, la fine di un amore terreno.
Nella scena della composta venerazione e del compianto dei frati per la perdita di Francesco che, tra il 1325 e il 1328, Giotto dipinse in Santa Croce, a Firenze, una nuova luce prese il sopravvento sulla concezione medievale della morte, come esempio di vita resa straordinaria attraverso un modello concretamente realizzabile.
Nella scena della composta venerazione e del compianto dei frati per la perdita di Francesco che, tra il 1325 e il 1328, Giotto dipinse in Santa Croce, a Firenze, una nuova luce prese il sopravvento sulla concezione medievale della morte, come esempio di vita resa straordinaria attraverso un modello concretamente realizzabile.
Senza una certa dose di incoscienza non c’è felicità.
Il tormento che si trasforma in passione, dolore, rabbia
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