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sabato 24 ottobre 2015
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Antonio Gramsci - 11 febbraio 1917
Antonio Gramsci - 11 febbraio 1917
La lingua italiana e' duttile, generosa, morbida, seducente, disponibile, straordinariamente ricca di sfumature, forse siamo il paese con piu' partiti politici e sinonimi al mondo. Cio' detto, ogni tanto arriva una moda verbale che radica prepotente nel linguaggio e soffoca le differenti foglioline che fanno della misticanza la mia insalata preferita. Adesso e' il tempo dell'assolutamente si e no. Non lo reggo piu'! Per favore facciamo qualcosa perche' si tornino a usare "certo / certamente / sicuramente / di sicuro / ma naturalmente" e "per niente / niente affatto / neanche per sogno o idea" e chi più ne ha più ne metta.
martedì 20 ottobre 2015
lunedì 19 ottobre 2015
Non ho mai avuto l’indole di chi rincorre.
Ho sempre lasciato andare chi non aveva voglia di restare. Mi allontano da chi si allontana da sempre. Ho messo via anche tutta quella gran paura di perdere le persone. Nel tempo ho imparato a credere nella fatalità. Non è necessario tenersi stretti, solo prendersi cura dell’essenziale e l’essenziale è semplicemente ciò che non siamo disposti a perdere.
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