Benvenuti
domenica 11 gennaio 2015
amicizia tra uomo e donna : certo....solo se non mi piaci!
Questa frase mi ha colpito molto: "L'amicizia tra un uomo e una donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente"(Borges)
Credo che siano davvero rari i casi in cui non ci sia erotismo.Ecco, questi sono gli unici forse dai quali puo' scaturire vera amicizia.
Oscar Wilde disse: "non vi può essere amicizia tra uomo e donna. Vi puo essere la passione,l'ostilità,l'adorazione,l'amore,ma non l'amicizia"
A.M. scrive : Un uomo e una donna sono a cena assieme.
Raramente, molto raramente, si può trovare qualcuno che pensa “Forse sono solo buoni amici”.
L’amicizia tra uomo e donna, è un po’ come il ricco che regala soldi al povero: tecnicamente possibilissimo, ma nell’immaginario collettivo è un qualcosa che viene dato per quasi impossibile, come fosse un evento straordinario, del quale non si può parlare se non per eccezionalità del caso. L’amicizia tra uomo e donna, ha da sempre scatenato solo battute, allusioni e anche scherno, quasi mai ha generato nelle persone riflessioni profonde e sentimentali.
Io dico semplicemente che deve esserci il giusto disinteresse...allora sì.
L'amicizia tra uomo e donna è possibile solo se non c'è attrazione fisica. Se c'è attrazione fisica, un amico è COME un" uccello" sotto vetro: in caso di emergenza, rompere "il vetro".SPIACEVOLE QUANTO SOLITARIO. Le donne che dicono frasi come "io e lui manteniamo la nostra amicizia pulita", o sono delle grandi ipocrite o delle grandi ignoranti. Propenderei però più per la prima ipotesi, dato che una donna è più percettiva di un uomo, certe cose se le sente. Io ho un'amica che fa esattamente così, fa appunto "l'amica" di lui, fa la parte dell'amica,molto amica, però chissà perchè si fa prendere da crisi di gelosia ogni volta che lo avvicina una potenziale fidanzata.
PERCHE' SI DI DICE TI AMO ALLA FOLLIA
Finalmente possiamo mettere un po’ d’ordine. Lasciando fuori le LEI che" durante" analizzano le macchie di muffa sul soffitto e i LUI che pensano d’essere sul set di «Nove settimane e mezzo», il rapporto equo e solidale può essere scientificamente definito: dieci minuti. Il tempo perfetto. Tra sette e tredici restiamo negli intervalli di tolleranza. Sotto i sette dobbiamo cominciare a preoccuparci, sopra i tredici deve cominciare a preoccuparsi il partner. In ogni caso, è finalmente possibile tornare con i piedi sulla terra, sentendoci tutti mediamente più tranquilli. Al diavolo, una volta per tutte, le frustranti invidie verso chi racconta di lunghissime notti indemoniate. E al diavolo pure Sting, che con il suo annuncio della copula tantrica di nove ore ci aveva così sprezzantemente umiliati.
Dieci minuti: il tempo eterno e misurato dell’amore ideale. In dieci minuti si riesce a fare e a dare tutto quello che serve in una coppia equilibrata. Dopo, si esce dalla poesia e si entra direttamente nel campo minato della fatica e della noia.
Sin da ragazzi, studiamo guardinghi la concorrenza, con domande molto alla lontana, per carpire qualche elemento di confronto. Per sapere se siamo in media, o se siamo un po’ conigli, o se siamo un po’ bradipi.
Nell’arco ideale dei dieci minuti i due atleti mantengono una soglia di attenzione altissima. In questa fase, la concentrazione è massima. La coppia pensa solo a quello, lasciando il mondo chiuso fuori, lontanissimo e insignificante. Allo scoccare del decimo, più recupero di 3’, il cervello comincia a chiedere permesso, scusate, c’è dell’altro. Inevitabilmente crolla la concentrazione e arriva la noia. O quanto meno la distrazione. Difficilissimo prolungare gli stessi livelli di prestazione.
Faccio crollare definitivamente il mito della maratona. E soprattutto crolla miseramente questa idea fissa di doversi barricare in camera per giorni e giorni come segno estremo di amore immenso, neanche fosse un Mondiale con quarti, ottavi e semifinali. Per l’amore eterno può bastare l’infinitesimo temporale di uno sguardo. E qui mi fermo perché il discorso porterebbe un po’ lontano.
Come dimenticare la faticosa individuazione del punto G. Come dimenticare le energie profuse dalla scienza per localizzare questa stramaledetta specie di interruttore, che metterebbe in moto le signore come macchine da guerra. Invece, poco o niente sulla dimensione tempo. Con tutto quello che ne consegue: complessi di inferiorità, complessi di superiorità, complessi.......al diavolo!!!
vvbfra
Iscriviti a:
Post (Atom)