Sono fortunata. Nonostante il carattere terribilmente contrastante da minare la pazienza di un don Abbondio, ondeggiante sempre tra fantasia e realtà, sono amata proprio per quello che sono; le mie dimenticanze, i miei "ma sì...forse lo farò", i miei aver ragione, i miei racconti fuori dalle righe, le mie lacrime di felicita' o per un film, i miei pochi desideri ,il mio decaffeinato pure macchiato, le mie favole discusse in casa e tante volte solo quelle.
Essere amati, invece, per quello che si fa apparentemente sembra più facile : basta comprimersi un po' alla volta e si finisce per fare sempre la cosa gradita.
A furia di comprimersi si scompare. Tranquilli, nessuno vi cercherà, basterà continuare a fare senza essere .
Non vi stupite troppo e non dite "io no". A tutti succede di fare senza essere : per amore, per paura, per rabbia, per solitudine, per sentirsi più adeguati, per non sentirsi in colpa, per avere in cambio un sorriso e poi sentire lo stesso calore delle stufe con la fiamma alimentata con le lampadine; peccato che il gelo che si sprigiona e' quasi immediato. Ti avvolge e ti nutre di un torpore ambiguo e non ti accorgi di essere in ipotermia fino a quando le persone che pensavi ti avrebbero dovuto desiderare per tuo essere, semplicemente iniziano a spostarti semplicemente,appunto, come un pezzo di ghiaccio che ingombra per il tuoi non fare.
A quel punto non hai la forza di fare, vorresti solo essere, ma non puoi più.
Nessuno ti cercherà più SOLO perché SEI. In effetti, a nessuno è mai interessato, a nessuno SEI mai interessato/a.
Effettivamente sono fortunata.