Dalla Libia, minacce all’Italia
Gli Usa: «Cnt interlocutore credibile»
14 maggio 2011 | Matteo Sacco
Tripoli - A fine mattinata, nel corso di una conferenza stampa di Moussa Ibrahim, portavoce del governo libico, alcuni imam hanno detto che «mille persone moriranno per ciascuno degli 11 imam uccisi» ieri nel raid della Nato a Brega. La minaccia, in particolare, è stata lanciata nei confronti di «Italia, Francia, Danimarca, Qatar ed Emirati Arabi», tutti paesi che fanno parte della coalizione della Nato impegnata in Libia.
La Casa Bianca: «Cnt interlocutore credibile»
«Il comitato di transizione libico è un interlocutore legittimo e credibile del popolo della Libia»: è quanto si apprende dal comunicato rilasciato dalla Casa Bianca, in cui il consigliere per la sicurezza nazionale, Thomas E. Donilon, ha precisato che Gheddafi ha perso la sua legittimità per governare e ha ribadito la richiesta fatta dal presidente Obama di lasciare immediatamente il potere della Libia. Washington intende, inoltre, proseguire i contatti con l’organizzazione all’opposizione.
«Il comitato di transizione libico è un interlocutore legittimo e credibile del popolo della Libia»: è quanto si apprende dal comunicato rilasciato dalla Casa Bianca, in cui il consigliere per la sicurezza nazionale, Thomas E. Donilon, ha precisato che Gheddafi ha perso la sua legittimità per governare e ha ribadito la richiesta fatta dal presidente Obama di lasciare immediatamente il potere della Libia. Washington intende, inoltre, proseguire i contatti con l’organizzazione all’opposizione.
I contatti tra gli Stati Uniti e i ribelli sono stretti, tanto da indurre Tom Donilon a ricevere, per la prima volta alla Casa Bianca, Mahmoud Jabril; uno dei dirigenti del principale movimento di opposizione libico. Washington intende continuare la collaborazione, in attesa che Muammar Gheddafi lasci il potere o venga cacciato. Jabril ha chiesto a Donilon un’intensificazione delle escalation Nato in Libia, il riconoscimento dei principali movimenti di opposizione libici, l’accesso ai beni congelati del regime più aiuti umanitari, come lo stesso primo ministro ad interim del Cnt aveva anticipato al New York Times.