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giovedì 21 febbraio 2013

Cina. Manager, produci poco? Ti punisco: corsa a petto nudo con pioggia e freddo

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http://www.blitzquotidiano.it

PECHINO – “Non hai raggiunto l’obiettivo che l’azienda ti ha posto? Corri per 10 chilometri e a torso nudo, anche con il gelo”. Dieci managercinesi, che hanno “deluso” la propria azienda,hanno corso per 10 chilometri, a petto nudo e sotto la pioggia nella città di Chengdu, in Cina. Neanche gli 11 gradi hanno impietosito il loro capo, che ha fatto valere la singolare clausola del contratto.
La manager, nella calda e confortevole limousine, guardava i manager dietro di lei correre: alcune donne in abiti leggeri ed altri uomini senza maglietta. “Abbiamo fatto un accordo all’inizio del 2012. Chiunque avesse fallito avrebbe corso lungo la 3rd Ring Road”, ha spiegato la manager.
Gli uomini hanno corso per 10 chilometri, le donne “solo” per 5. Uno degli impiegati ha detto: “Non mi sono sottratto alla punizione. Avevo fatto un accordo. L’unica cosa che mi ha messo un po’ a disagio è stata lo sguardo dei passanti”. Insomma non produci quanto devi? Io ti punisco come previsto da contratto. Una clausola che in Italia sarebbe impensabile, ma che nell’austera Cina viene rispettata e affrontata con dignità dai “puniti”.

Oscar Giannino, laurea finta: "Ho mentito."

Oscar Giannino ha rilasciato la sua prima intervista dopo l'annuncio delle dimissioni irrevocabili da candidato premier per il partito Fare per fermare il declino: nel giorno in cui ha rinunciato al ruolo a causa dello scandalo sui suoi titoli accademici fasulli, il giornalista si è raccontato a Le invasioni barbariche di Daria Bignardi, ammettendo i propri gli errori.
Un'intervista tutta centrata sulle sue bugie: al finto master all'Università di Chicago - Booth School of Business svelato dall'economista Luigi Zingales, si sono aggiunte le due finte laureemillantate da Giannino, il quale non si sarebbe mai laureato nè in economia nè in giurisprudenza. Menzogne inaccettabili per un partito che ha fatto della trasparenza e della meritocrazia le sue bandiere: "Sapevo che la perdita di credibilità per Fare per Fermare il Declino sarebbe stata tale da rendere inevitabile dimettermi" ha spiegato Giannino alla Bignardi. 
Giannino ha confessato di aver mentito sulla sua formazione ed ha ammesso di aver "ricamato" sulle sue credenziali, lui che invece si è formato da "autodidatta". Da ragazzo aveva iniziato a frequentare giurisprudenza a Torino, poi si era trasferito a Roma dove lavorava e studiava con una borsa di studio, ma senza mai laurearsi. Incalzato dalla Bignardi, Giannino ha provato a spiegare perchè ha dichiarato il falso: "Per due motivi: all'inizio per una sorta di povertà rivendicata, perchè provenivo da una famiglia con pochi mezzi; e poi per divertimento... sfottevo i professori. E' un atteggiamento un po' dadaista". Poi il mea culpa: "Avrei dovuto dirlo prima, ma in fondo mi divertivo molto a tenere lezioni e interventi in convegni dove erano presenti professori e accademici".

A Fistful of Dollars

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"Parlez-moi de lui"

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lunedì 18 febbraio 2013

Pellicce, casa a Malindi, shopping raffinato: Lady Grillo è l'antigrillina Parvin è appariscente, ama le vacanze costose e lo shopping raffinato: cose che i militanti a cinque stelle detestano. Un nemico in famiglia

Oltre al vademecum del bravo grillino (non si va in tv, non si congela due volte, non si usa la Vaporella sulle tende, Fazio è cattivo e Lerner ha l’orchite) e a quello del bravo giornalista (guai a chi dice grillino, grilletto, grigliata, autogrill e a chi usa la funzione «grill» del microonde), il portavoce del Movimento 5 stelle dovrebbe scrivere al più presto il «Vademecum per il buon parente di Beppe Grillo». Perché a furia di preoccuparsi di quello che fanno la Salsi, Favia e il parrucchiere di Casaleggio, il portavoce del movimento è un po’ distratto sulle questioni domestiche. E come spesso succede ai padri e ai mariti distratti, molto presi dal lavoro e molto egoriferiti, finisce che a briglie sciolte, i parenti stretti combinano tanti di quei casini che neppure in casa Bossi. Tra l’altro, se non fosse che gli scandali non sono di natura sessuale, verrebbe da dire che per una sorta di karma beffardo, Grillo è inguaiato dallo stesso problema che ha inguaiato Berlusconi: le donne.
Selvaggia Lucarelli su Libero di domenica 18 novembre.  La donna che inguaia il leader del Movimento 5 Stelle è la moglie, come la moglie inguaiò Silvio con la ormai celeberrima lettera spedita ai "nemici" di Repubblica e che fu il preludio di una burrascosa separazione. Già, Grillo ha un nemico in famiglia. Lady Grillo, tra pellicce e casa a Malindi, è l'emlema dell'antigrillino. La Parvin è appariscente, ama le vacanze costose e lo shopping raffinato. Tutte cose che i militanti a cinque stelle detestano.
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