Anni 80, Indiana (USA); fantascienza e bambini in bicicletta. Dal primo episodio ritrovo l'atmosfera di "E.T." e di "Stand by me" e non posso far altro che pensare ai Goonies quando si parla di vera amicizia. Presto però sento che sta prendendo forma qualcosa di nuovo, una nuova sensazione, una nuova avventura. Presto rimane solo "Stranger Things". Ottima la caratterizzazione dei personaggi e impeccabili le interpretazioni, da quella di Winona Ryder a quella della non più sconosciuta Millie Bobby Brown. Anche la storia è avvincente e perfino l'amore adolescenziale viene trattato alla perfezione. Adoro il fatto che ci siano solo 8 episodi e che siano strutturati così bene da non avere il bisogno immediato di sapere cosa succederà una volta apparsi i titoli di coda. Ben fatta Netflix, davvero ben fatta.
«Ma allora, cos’è che ti conforta?» «La certezza della mia libertà interiore, » disse lui dopo aver riflettuto « questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscano poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare».