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giovedì 26 luglio 2018
____Capolinea Rebibbia ___ Ah, il vecchio autobus delle sette, fermo /al capolinea di Rebibbia, tra due / baracche, un piccolo grattacielo, solo / nel sapore del gelo o dell’afa… / Quelle facce dei passeggeri / quotidiani, come in libera uscita / da tristi caserme /, dignitosi e seri / nella finta vivacità di borghesi / che mascherava la dura, l’antica/ loro paura di poveri onesti. (La religione del mio tempo, pp. 908-909)
mercoledì 25 luglio 2018
Burkina Faso, ecco cosa fanno i francesi ai bambini di 10 anni
E Macron che si permette di dare lezioni umanitarie sui migranti
LA FRANCIA “UMANITARIA” CHE SFRUTTA IL BURKINA FASO – Il Burkina Faso è uno stato dell’Africa Occidentale sub sahariana, è una ex(?) colonia francese.
I burkinabè vivono essenzialmente di agricoltura (83% del PIL) ed è una terra ricchissima di oro.
I giacimenti di oro vengono minati da grandi multinazionali (perlopiù francesi) che drenano l’oro verso la Svizzera.
Le multinazionali sfruttano il lavoro locale (a bassissimo costo) e la Francia guadagna in ogni esportazione grazie alla moneta coloniale Franco CFA, una moneta controllata direttamente dalla Banque de France e garantita dal Tesoro Francese che incassa circa il 70% dei depositi nelle esportazioni.
Una forma di vero e proprio signoraggio usuraio nei confronti di un paese. Non solo: le miniere d’oro provocano la desertificazione dei terreni a discapito dell’agricoltura, unica fonte di sussistenza interna, a causa del massiccio utilizzo d’acqua.
Per non parlare dei rifiuti tossici e dell’inquinamento ambientale che viene provocato dalla chimica delle tecniche estrattive.
I minatori del Burkina Faso sono spesso bambini sotto i 10 anni, abbastanza piccoli da potersi infilare nei cunicoli minerari per ‘grattare’ il metallo prezioso. I bambini fanno uso di anfetamine per non sentire dolore e anestetizzare la fame.
Questo è solo uno dei tantissimi esempi di sfruttamento neocoloniale francese di una terra africana, che avviene nell’anno domini 2018, con Macron che si permette di dare lezioni umanitarie sui migranti, ovvero su quei giovani che fuggono dai lager che i francesi hanno instaurato nei loro paesi d’origine, nella speranza di raggiungere la madrepatria che però li respinge a Ventimiglia.
Il paradosso del colonialismo usuraio francese è che una terra ricca come il Burkina Faso venga impoverita a causa dei suoi giacimenti auriferi.
via La Voce del Patriota – Tratto da: Stop Euro –
martedì 24 luglio 2018
domenica 22 luglio 2018
Figli, Crepet: «Senza i "no" non si cresce. I 13enni vivono come avessero 18 anni»
«Se tuo padre e tua madre non ti hanno mai detto un no da quando sei nato, il primo no che ti dice un esterno non lo accetti. L'educazione è una fatica che nessuno è più disposto a fare: coinvolge i genitori, i nonni, gli educatori, anche quelli fuori scuola a incominciare dall'ambito sportivo. Tutto questo ha una ricaduta drammatica: è una generazione che non conosce più i sogni perché non sono state insegnate le passioni. A forza di dire di sì tutto diventa grigio, si perdono i colori. Tutto è anticipato rispetto a ieri, oggi a 13 anni fai la vita che una volta si faceva a 18. La società anticipa i suoi riti: prima maturi, prima diventi consumista. Oggi un ragazzino di 13 anni al telefonino si compra quello che vuole e questo crea una sproporzione, è una maturazione fittizia: non sei maturo perché sei su Facebook, ma se hai una tua autonomia. Oggi giustifichiamo tutto, non conosciamo i nostri figli.
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