Benvenuti

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martedì 19 novembre 2019

Ciao Fabio, abbi sempre cura di te, anche per noi tutti. Grazie

Sono poche le persone che io amo veramente, e ancor meno quelle che stimo.

Più conosco il mondo, più ne sono delusa, ed ogni giorno di più viene confermata la mia opinione sulla incoerenza del carattere umano, e sul poco affidamento che si può fare sulle apparenze, siano esse di merito o di intelligenza.

Orgoglio e Pregiudizio





mercoledì 30 ottobre 2019

DAD





You there
Dad home You go Through the heart, stop I cried, oh I cried Every night You there Dad home You go Through the heart, stop And then And then you saw God I cried, oh I cried every night The dark is slowly [...] But I will Oh, I will see you right now But I will Oh, I will see you right now But I will Oh, I will see you right now

Essere allegri non significa essere felici. A volte si ride e si scherza per allontanare dal cuore la voglia di piangere.

venerdì 25 ottobre 2019

Lo so, ho un diavolo in me che protegge l'angelo che pochi rispetterebbero.

Arriva un momento che ti stanchi...ti stanchi di tutto...ti stanchi di cercare spiegazioni, approvazioni, ti stanchi di cercare la verità, ti stanchi di dover credere per forza a qualcuno, ti stanchi di stare male, ti stanchi di doverti giustificare, ti stanchi di rincorrere quello a cui non arriverai mai...arriva un giorno che ti stanchi e decidi che aspetterai senza cercare più niente... A un certo punto smetti di correre..Ti fermi e rifletti davanti allo specchio...Ti guardi dentro..e pensi..Correre,camminare o star fermi..le cose non cambiano...Per cui..Proseguo il mio cammino della vita..Vivo alla giornata con la disinvoltura e spontaneità essendo orgogliosamente e umilmente me stessa...Poi si vedrà....Qualsiasi cosa accadrà,la si affronta al momento opportuno..

E ogni volta che mi chiedono "Come stai?" rispondo sempre "Bene, grazie." perché penso che sia inutile spiegare come sto veramente.

Chi è intelligente non ama avere le persone ai propri piedi. Ma alla propria altezza.




I sensi amarono ciò che amare altro non significava che dimenticare e nascondere.

sabato 5 ottobre 2019

Roma, Altare della Patria.Oggi dovrebbe essere una giornata di lutto.


Numerose volanti della polizia con i lampeggianti accesi e a sirene spiegate, nella tarda serata di ieri all'Altare della Patria a Roma hanno reso omaggio ai due poliziotti uccisi nella sparatoria alla questura di Trieste.


venerdì 4 ottobre 2019

giovedì 3 ottobre 2019

Piotta: “Oggi Roma è più cattiva”

“Nasco a Nuovo Salario e cresco a via Regina Margherita da mia nonna, ma ho sempre frequentato zona Africano, dove ho cominciato a rappare”.  Il cantante Piotta si racconta da Piazza Elio Callisto, nel quartiere romano Trieste- Salario, conosciuta come la sedia del Diavolo, in una intervista video al FattoQuotidiano. “Ormai questa piazza nessuno la chiama più Sedia del Diavolo – spiega – venne dato questo nome, poi cambiato perché incuteva timore – i pastori in transumanza si fermavano qui a riposarsi e accendevano un fuoco”.
E parlando della sua città Piotta ha tracciato anche il profilo del romano: “Non è solo un tipo simpatico  è anche stronzo – dice – polemico, ha un lato oscuro che può uscire da un momento all’altro”. Anche Roma ha un oscuro, che il cantante racconta nel suo ultimo brano 7 vizi Capitale. “Oggi Roma è più incazzata e più complessaResta il suo aspetto umano, la voglia di aiutarsi, ma ce n’è anche uno che è più disumano e cattivo anche nelle piccole cose”. Roma di ieri e di oggi, Piotta spiega cosa è successo nella città. “Mio padre faceva il bagno al Tevere… c’era una dimensione tipo somma di paesi, borgate, che si sta perdendo. Oggi quella che è la nuova periferia è parecchio bistrattata. Ci sono persone che non hanno mai visto il centro storico, dicono è troppo lontano…”.

E’ una data più leggendaria che storica, ma ancora oggi Roma celebra la sua fondazione il 21 aprile rispettando la tradizione che vuole la città fondata da Romolo in questo giorno del 753 a.C. sul colle Palatino. Un anniversario per il quale anche Giacomo Puccini scrisse un brano, una volta famosissimo, ma caduto nell'oblio perchè la retorica fascista se ne impossessò. E’ l’Inno a Roma scritto dal grande compositore nel 1919, tre anni prima dell'avvento del fascismo! Il testo fu scritto da Fausto Salvatori che si ispirò al “Carmen saeculare” di Orazio, un inno corale di preghiera teso ad esaltare il destino egemonico ed eterno di Roma. Uno storico della letteratura latina scrisse a questo proposito che «Quel “Sole che sorgi” è certamente più bello e toccante di certi inni nazionali musicalmente mediocri. Ma era un inno fascista, o di cui comunque la retorica fascista si era impossessata: e quindi, Puccini o non Puccini, si è pensato bene di relegarlo in soffitta, dimenticandone l’esistenza». Ed invece fa sempre un bell'effetto ascoltare questo brano soprattutto quando ad eseguirlo è un tenore del calibro di Beniamino Gigli!

Nell’Aprile del 1918 le autorità romane chiedono a Fausto Salvatori di scrivere un’ode che commemori le vittorie campali delle truppe italiane ottenute negli ultimi mesi della prima Guerra Mondiale, e a Giacomo Puccini di musicarla. Il 24 maggio 1918 Puccini scrive al suo amico Guido Vandini: «Io son matto a scrivere l’Inno a Roma» ma, solo quattro giorni dopo, la musica era composta. Mandò una copia autografa del manoscritto al sindaco di Roma e una ad Alessandro Vesselle, noto compositore e direttore d'orchestra, che ne fece un arrangiamento per la sua famosa banda capitolina. La prima esecuzione dell'Inno venne fissata per il 21 aprile 1919, nel corso delle celebrazioni per l'anniversario della nascita della Città Eterna. Alcuni telegrammi spediti a Puccini precisavano che l'esecuzione del'Inno avrebbe avuto luogo a Villa Umberto, alle cinque e mezzo del pomeriggio. Puccini, però, aveva in mente di presentare l'Inno quella stessa sera al Teatro Costanzi di Roma - prima della rappresentazione dell’Aida - perché temeva che, con un numero ridotto di cantanti, non avrebbe avuto lo stesso effetto. Quel pomeriggio, però, tutte le orchestre dei teatri romani scioperano facendo saltare la recita del capolavoro di Verdi. Ed allora alle cinque di quel 21 aprile migliaia di persone sono radunati in Piazza di Siena, sotto un cielo minaccioso, ma una violentissima pioggia interrompe l’esecuzione dell’Inno. Viene così scelto il primo giugno quale nuova data, in occasione di varie competizioni ginniche allo Stadio Nazionale, sotto gli auspici della Casa Reale. L’Inno a Roma viene così cantato durante l'intermezzo della manifestazione sportiva e accolto con grande successo.

«La cosa migliore sarebbe di non recitare nessuna parte, ma di mostrare il proprio volto, non è vero? Non c’è maggiore astuzia che di mostrare il proprio volto, perché nessuno ci crede. (…) Beh, e qual è il mio proprio volto? L’aurea via di mezzo: né stupido né intelligente, abbastanza povero d’ingegno, uno che vive nelle nuvole, come dicono qui le persone di giudizio». Fëdor Dostoevskij, “I demoni”

Non hai mai notato quanta tristezza c'è negli occhi di chi ride e scherza sempre?

Buongiorno

giovedì 19 settembre 2019

Vi insegneranno che non bisogna piangere. Che bisogna essere forti. Non fidatevi, sputate fuori tutto. Emozioni, lacrime, vaffanculo.

Fammi essere ancora figlia

Solo una volta. Una volta sola.
Poi ti lascio andare.
Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicura.
Proteggimi dal mondo.
Fammi dormire nel sedile dietro il tuo.
Guida tu. Che io sono triste e stanca.

Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà.
Metti la musica che ti piace.
Che sarà quella che una volta cresciuta piacerà a me.
Fammi essere piccola.
Pensa tu per me.
Decidi tu per me.
Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo.
Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentata sul divano.
Raccontami storie.
E se sei stanco non farlo. Ma non te ne andare.
Ho voglia di rimanere figlia.

Abbracciami forte 
Dormi ancora, come hai fatto, per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale.
Rassicurami.
Carezzami la testa.
Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da madre a tuo padre.

Io non ho mai potuto
Voglio vederti sempre come un gigante. Non come un uccellino.
Non andare, papà.
Ti prego.
Fammi essere ancora figlia.
Fammi essere per sempre tua figlia.



venerdì 13 settembre 2019

I peggiori lividi me li sono fatti volendo bene.

Mi travesto da lupo solo per fare in modo che le pecore si levino dalle palle.

«Ascolta la quiete, - diceva Margherita al Maestro, e la sabbia frusciava sotto i suoi piedi nudi, - ascolta e godi ciò che non ti hanno mai concesso in vita: il silenzio. Guarda, ecco là davanti la tua casa eterna, che ti è stata data per ricompensa. Già vedo la trifora e la vite che s’attorce e s’alza fino al tetto. Ecco la tua casa, la tua casa eterna. So che alla sera ti verranno a trovare coloro che tu ami, che ti interessano e che non ti inquieteranno. Suoneranno per te, canteranno per te, vedrai che luce ci sarà nella camera quando saranno accese le candele. Ti addormenterai, col tuo berretto consunto ed eterno, ti addormenterai col sorriso sulle labbra. Il sonno ti rinforzerà e i saggi saranno i tuoi pensieri. E mandarmi via ormai non potrai. Il tuo sonno lo proteggerò io». M. Bulgakov, “Il maestro e Margherita”

Ho un segreto da confessarvi, avvicinatevi. Avvicinatevi. Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. (L'attimo fuggente)

«L’ultima volta che la vide non sapeva che era l’ultima volta che la vedeva. Perché? Perché queste cose non si sanno mai. Allora non fu gentile quell’ultima volta? Sì, ma non a sufficienza per l’eternità».

A stare troppo tempo da soli, ci si innamora della propria libertà.

Buongiorno

martedì 10 settembre 2019

Non resisto a lungo né in un teatro né in un cinema, non riesco quasi a leggere il giornale, leggo raramente un libro moderno, non capisco quale piacere vadano a cercare gli uomini nelle ferrovie affollate e negli alberghi, nei caffè zeppi dove si suonano musiche asfissianti e invadenti, nei bar e nei teatri di varietà delle eleganti città di lusso, nelle esposizioni mondiali, alle conferenze pei desiderosi di cultura, nei grandi campi sportivi: non posso condividere, non posso comprendere queste gioie che potrei avere a portata di mano e che mille altri si sforzano di raggiungere. Ciò che invece mi accade nelle rare ore di gioia, ciò che per me è delizia, estasi ed elevazione, il mondo lo conosce e cerca e ama tutt'al più nella poesia: nella vita gli sembrano pazzie. Infatti se il mondo ha ragione, se hanno ragione le musiche nei caffè, i divertimenti in massa, la gente americana che si contenta di così poco, vuol dire che ho torto io, che sono io il pazzo, il vero lupo della steppa, come mi chiamai più volte, l'animale sperduto in un mondo a lui estraneo e incomprensibile, che non trova più la patria, l'aria, il nutrimento». Hermann Hesse, “Il lupo della steppa”, 1946.

Cosa darei per dire "ciao papà", come facevo una volta. Per ascoltare la tua voce e vedere il tuo sorriso. Per sedere con te e chiacchierare un po'. Se avete un padre trattatelo con cura perché non conoscerete mai il dolore finché non vedrete la sua sedia vuota.

La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia. (Nietzsche)

giovedì 5 settembre 2019

Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.

Puoi avere tutto nel mondo ed essere ancora l'essere più solo

Prendersi cura, è come dire...abbandonati a me, ti tengo al sicuro.

Il segreto della felicità e il colmo dell'arte è di vivere come tutti, pur non essendo come nessuno.

Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.

questo è un omaggio all'altro geniaccio, altrimenti stasera c'e' la finale Alì vs Foreman :)))))

Vorrei svegliarmi ogni giorno e pensare: sono una donna cazzuta,sicura di me,combattiva,intrepida. Invece mi sveglio ogni giorno e penso: devo fare pipì.

BUONGIORNO!!!!

martedì 20 agosto 2019

Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso e insicuro. Ciò che non ci soddisfa dei nostri rapporti quando siamo vicini, non è che vadano male, ma al contrario, che vadano come devono andare. Italo Calvino

L'Amore ha l'amore come solo argomento

Lettera a te EGO mio,

sento come il mio cuore batteva forte e non ho il controllo completo su di esso.
Il mio ego è salito, il mio cuore fu elevato in alto, l’orgoglio della mia abbondante vita, fino a che un giorno lontano, tutto, assolutamente tutto è caduto al di là sul pavimento,  ho pensato che sarebbe stato meglio morta, ho pensato che la mia vita avesse più dolore.
Vagando per la strada  ,non guardi,senti e basta.
Ci sono dei giorni in cui non credi a niente, guardi il mondo cosi’ com’e’,e ti chiedi, ti chiedi e poi non chiedi piu’ nulla.

Sei cosi’: nulla che mi basti,nulla che mi guasti.
Ma ci sono giorni, tanti e bellissimi, nei quali il mio ego diviene lucido, luminoso,inossidabile oro.


venerdì 2 agosto 2019

La conosci tu la solitudine?

Sì, quella dei poeti e degli impotenti.
La solitudine?
Quale solitudine?
Ma lo sai che non si è mai soli?
E che dovunque ci portiamo addosso
il peso del nostro passato e anche quello del nostro futuro?
Tutti quelli che abbiamo ucciso sono sempre con noi.
E fossero solo loro, poco male.
Ma ci sono anche quelli che abbiamo amato,
quelli che abbiamo amato e che ci hanno amato.
Il rimpianto,
il desiderio,
il disincanto e la dolcezza,
le puttane e la banda degli dei!
La solitudine risuona di denti che stridono,
chiasso, lamenti perduti…
se soltanto potessi godere la vera solitudine,
non questa mia solitudine infestata dai fantasmi,
ma quella vera,
fatta di silenzio e
tremore d’alberi».
Albert Camus, “Caligola”









sabato 27 luglio 2019

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale ...

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
di Eugenio Montale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


"...nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile". (...)

lunedì 22 luglio 2019

Siamo stanchi...

Siamo stanchi di diventare giovani seri,
o contenti per forza, o criminali o nevrotici;
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare
qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così sicuri.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni.
Questi bellissimi versi di Pasolini, tratti da lettere Luterane hanno diversi piani di lettura e possono essere presi a prestito per formulare i ragionamenti più diversificati estrapolandone il significato.
Di primo acchito suonano come un inno di ribellione da parte dei giovani, giovani d’oggi, i nostri figli, così ignorati e bistrattati da politiche miopi ed egoiste che negli ultimi decenni, bruciando tutte le risorse sull’altare della produttività esasperata hanno bruciato pure i loro sogni e ogni tentativo di progettualità.
Non c’è spazio per loro e paradossalmente, rispetto a noi che siamo passati dal niente al tutto, loro passeranno dal tutto al niente il che significa vedere azzerare qualsiasi tipo di pianificazione che non sia la programmazione di qualcosa da lì a qualche giorno.
Danni irreversibili di cui loro stanno facendo le spese, figli di una globalizzazione che cominciò a profilarsi già negli anni ‘60/70 attraverso uno sviluppo selvaggio che se da un lato produsse il tanto agognato benessere diffuso, di contro creò i presupposti per il dilagare del conformismo e dell’omologazione, punta dell’iceberg di uno straripante edonismo collettivo.
Questi versi di Pasolini, lungimiranti e pregni di significato, si riferivano a quei giovani, perché lo scrittore già allora vedeva il profilarsi dello sgretolamento della società sotto i picconamenti perversi e pervasivi di nuovi modelli culturali che li allontanavano dalla loro primigenia natura.
I versi successivi chiariscono l’enunciato iniziale ed è un chiaro appello nei confronti degli adulti, l’autorità costituita, qua raffigurata nella figura del Signor Maestro perché riconosca e rispetti la loro identità, non li manipoli e li plasmi a sua immagine e somiglianza, assumendo un atteggiamento falsamente protettivo che li privi della possibilità di sbagliare, misurarsi, crescere...
Lo sciopero diventa uno strumento di lotta per affermare il loro diritto di cittadini liberi, consapevoli,
...ma il tempo non gli ha dato ragione.
Sciopero, sciopero, compagni! Per i nostri doveri.
Signor Maestro, la smetta di trattarci come scemi
che bisogna sempre non offendere, non ferire,
non toccare. Non ci aduli, siamo uomini, Signor Maestro!
da P. P. Pasolini, Lettere Luterane – Il progresso come falso progresso

martedì 25 giugno 2019

tako-tsubo

Sono in un luogo sconosciuto, un po' dentro e un po' fuori- Non importa dove andro'. Tutto quello che mi viene in mente e': "mi dispiace".  In tutte le fiabe che ci hanno raccontato da piccole la morale era sempre :"se farai la brava, se rispetterai le regole, se non dirai bugie e se non ingannerai, se farai la brava avrai tutto il meglio, ma se farai la stronza verrai punita."
E se gli stronzi invece fossero quelli che hanno inventato le regole? E se fossero stati proprio i cattivi a inventare quelle storie proprio per impedire ai buoni di avere qualcosa di bello?
Dovrei cominciare con un ordine cronologico,lo so. Ma si puo' dare un ordine al dolore?
Gli essere umani non sono la specie piu' forte del pianeta, nè la piu' veloce, forse  neanche la piu' intelligente. L'unico vantaggio che abbiamo e' l'empatia , la capacita' di collaborare, di aiutarci a vicenda. Possiamo identificarci con gli altri e siamo capaci di compassione, di eroismo, di amore ; tutto questo ci rende piu' forti, piu' veloci, piu' intelligenti. Per questo siamo sopravvisuti e per questo vale la pena vivere. Ma non ho mai conosciuto esseri umani cosi'.
Il primo cavo telegrafico era composto da 548.000 km di fili di rame e si estendeva per 4.500 km sul fondo dell'oceano. Una volta posato il cavo si potevano usare i codici e gli impulsi elletrici per mandare un messaggio dall'altra parte del mondo. Noi esseri umani abbiamo un impulso innato di condividere le nostre idee, il desiderio di sapere che veniamo ascoltati fa parte del nostro bisogno di comunita'. per questo continuiamo a mandare segnali e segni, per questo li cerchiamo negli altri. Siamo sempre in attesa di messaggi sperando di realizzare una connessione. E se non abbiamo ricevuto un messaggio non vuol dire che non sia stato inviato, a volte significa solo che non ascoltiamo abbastanza. Nonostante tutte le nostre tecnologie di comunicazione nessuna invenzione e' efficace come la voce umana.
Quando sentiamo una voce umana istintivamente la vogliamo ascoltare e speriamo di capire, anche quando chi parla sta cercando le parole giuste, anche quando sentiamo solo gridare o cantare. Perche' la voce umana ha un suono diverso da qualsiasi altro al mondo,sentiamo la voce  qualsiasi altro suono la circondi. Per questo 1+1 fa 3, a volte 4, a volte anche 5.
Oggi nasceranno milioni di bambini.Ciascuno di loro e' unico e ciascuno di loro e' un anello della grande catena umana. Appena viene tagliato il cordone ombelicale ciascuno diventa un individuo con speranze , sogni e desideri. Ma ogni essere umano e' l'insieme di una dozzina di apparati. Il corpo umano e' composto da 60 trilioni di cellule e quelle cellule contengono proteine, DNA, organuli. Quello che sembra un individuo in realta' e' una rete. ciascuno di noi e' una comunita' che vive e respira e la cosa non si ferma mai  qui;  perche' dovrebbe? Ogni speranza che nutriamo, ogni sogno che facciamo, ogni desiderio che realizziamo ha un impatto molto piu' grande di quello che immaginiamo.
Nella vita anche se i fili sembrano irreparabilmente sfilacciati non si rompono mai, non completamente. A volte la connessione piu' importante e' qui, e' adesso.
@francescafrancesca

giovedì 21 marzo 2019

LA CORTE DEI CONTI INCHIODA RENZI, NEL SILENZIO TOTALE DEI MEDIA ASSERVITI


Renzi, Corte dei conti accusa: a Firenze 4 anni di “gravi irregolarità” in bilancio
“Inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Così i giudici contabili bollano la gestione dell’attuale premier da primo cittadino del capoluogo toscano. E il successore-delfino Nardella deve trovare 50 milioni di euro.
E quattro. Il Comune di Firenze è costretto ancora una volta a ricevere i rilievi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo.
L’intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le rassicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l’intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono “gravi irregolarità” che generano “oltre all’inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito allagestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio un’ordinanza con cui invita l’ente “ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio”.
L’erede di Renzi, il fidato Nardella, sapeva che con la poltrona di primo cittadino avrebbe ricevuto in consegna anche qualche guaio. Ma non di tale entità. La percezione reale l’ha avuta lo scorso dicembre quando ha saputo che anche da Roma l’amico Matteo avrebbe regalato altri guai. Con esattezza minori entrate dallo Stato per 22 milioni. Il 27 dicembre 2014, dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finanziaria, Nardella ha ammesso: “Sappiamo solo che c’è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni”. Aggiungendo sconsolato: “Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie”. Non è servito. Non secondo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure prendendo atto che l’erede ha risolto qualche falla lasciata dal predecessore.
https://www.tg24-ore.com/2019/03/18/la-corte-dei-conti-inchioda-renzi-nel-silenzio-totale-dei-media-asserviti-3/amp

Sono piovuto su questa terra senza possibilità di governare il mio destino, inconsapevole e fragile come un feto, ma vecchio di mille e mille secoli, mi aggiro soldato alla nostra epoca, inesorabilmente legato al nostro tempo, a cercare fratelli che non sono più. P.P.P.

NESSUN "NOBEL" AI VERI ATTIVISTI DELL'AMBIENTE !


Gli índios Krenak stanno lottando per sopravvivere da due anni nel Rio Doce devastato dal crollo della diga di una multinazionale. Nessuno ha proposto il NOBEL.
Non siamo in Svezia, qui siamo nella merda.
In Brasile gli attivisti veri li bruciano vivi.
Il Brasile è il posto più pericoloso del mondo per chi sostiene gli indigeni.
Le terre indigene sono sfruttate per riempire di comfort gli europei e gli americani. Che poi manifestano quando diventa di moda perdio.
Niente inviti a Davos
Qui i potenti non hanno tremato.
Hanno sparato. Tanto.
E non ne ha parlato nessuno.
Nessuna TV, giornale, TG....
Hanno fatto una pagina apposta.Si chiama "Gli eroi esistono". Non ha più di 280 like. Forse non è gradita da Juncker.
Un triste elenco.....
Nel 2017 sono stati 197 gli attivisti ambientalisti uccisi nel mondo a causa delle loro lotte.
Il conto lo ha fatto la ong Global Witness, come riferisce il quotidiano britannico Guardian.
L'area più pericolosa per gli ambientalisti è l'America Latina. In Brasile sono state uccise 46 persone per le loro lotte ecologiste, in Colombia 32, in Messico 15. Le attività minerarie ed agricole sono le principali cause all'origine degli omicidi.
Squadroni della morte vengono assoldati dagli imprenditori per fare "piazza pulita" degli ambientalisti, spesso con la connivenza della polizia locale.
Le vittime sono per lo più esponenti di comunità indigene, che si oppongono alle nuove attività economiche sulle loro terre ancestrali. I delitti spesso rimangono impuniti, a causa della potenza economica dei mandanti e della povertà delle vittime.
Sulle Ande, in Perù e Colombia, sono stati uccisi attivisti che si opponevano all'apertura di nuove miniere, come pure nelle Filippine. In Amazzonia e in Asia vengono massacrati gli indigeni che si oppongono alle nuove piantagioni di soia, caffè, palme da olio e canna da zucchero, e alla deforestazione per far posto a pascoli per il bestiame. In Africa a colpire sono soprattutto i bracconieri, che uccidono i difensori di elefanti e rinoceronti.
Global Witness evidenzia però alcuni elementi positivi. Il numero dei morti, che cresceva da quattro anni, nel 2017 è rimasto stabile. Paesi come Honduras e Nicaragua hanno visto calare le vittime.
Una banca d'investimenti olandese, la Dutch Development Bank, che aveva finanziato una diga in Honduras contro la quale si batteva l'attivista Berta Caceres, uccisa da killer, ha annunciato che nei suoi investimenti futuri terrà conto del rispetto dei diritti umani.
Foto @lidiaurani - Nostro fratello Txhyfladja Fulni-ô. Uno dei suoi parenti è stato bruciato vivo. Vivono nellinsicurezza più assoluta. Tengono duro da 500 anni.
Nessuno ha proposto il Nobel.

mercoledì 20 marzo 2019

Se avesse potuto, Stanley Kubrick avrebbe scritturata per un remake di Shining

questa Adolescente che solo la credulità degli Imbecilli può ritenere capace di aver suscitato l’interesse dell’Establishment internazionale, nella pretesa di salvare il Mondo.
L’icona di questo Ecologismo d’accatto è solo il risultato di una operazione di marketing politico/mediatico alimentata da certi settori della Sinistra, nel tentativo di sopravvivere al fallimento epocale cui è consegnata.

Si potrebbe pensare: ad un accanimento terapeutico, teso a rubare respiro a questa specie di Fenomeno svedese, o ad un maldestro tentativo di rilanciare un clima sessantottino; tuttavia, occorre fare i conti con la realtà: Gretina è solo una vittima ed i Giovani sono, nella più parte dei casi, dei suggestionabili ignoranti pronti a prostituire la propria freschezza per una ricarica telefonica o per una pasticca.
L’Una e gli Altri, per rendersi credibili dovrebbero studiare; sottrarsi a speculazioni di basso profilo; assumere cognizione di causa e non prestarsi a slogans melensi, dall’improbabile contenuto.
Una mobilitazione intelligente, e non strumentale, dovrebbe essere informata ed agganciata a dinamiche rispettose di altre emergenze: quelle trascurate e taciute dai Signori della Terra, con atteggiamenti omertosi degni delle peggiori Mafie.
Battersi, dunque, contro i diritti negati; contro la manipolazione della Informazione, incaricata di indottrinare le Masse; contro la diffusione inarginata della droga; contro la Pedofilia; contro il crollo della Famiglia e della Scuola; contro la decadenza sociale e la sopraffazione di una Magistratura a due velocità; contro la denatalità; contro l’uso mercenario dell’affitto uterino; contro la soppressione delle nostre radici, della nostra Civiltà e della nostra Cultura; contro il collasso dell’Etica pubblica.
Battersi per esigere un Futuro affrancato dalle soverchierie dei Padroni di turno: inossidabili Mostri in doppiopetto.
Diversamente: storicizzato il peggior puttanesimo di Regime: maschile e femminile, sarà salvata una Terra senza più uomini.
imolaoggi.it/2019/03/19/non-ce-piu-dio-non-ce-piu-patria-non-ce-piu-famiglia/

mercoledì 13 marzo 2019

E' vero, sono una donna difficile. Ho imparato a stare da sola quando rabbia , dolore e solitudine erano più vicine di altre persone.

Non lasciatela, ma stringetela ben stretta la mano di chi vi ha cresciuto con amore. Un giorno, quella mano, lascerà per sempre la vostra e vi mancherà così tanto da cercarla in chiunque incontriate, ma non sarà mai la stessa cosa.


Ho bisogno di silenzio Ho bisogno di silenzio come te che leggi col pensiero non ad alta voce il suono della mia stessa voce adesso sarebbe rumore non parole ma solo rumore fastidioso che mi distrae dal pensare. Ho bisogno di silenzio esco e per strada le solite persone che conoscono la mia parlantina disorientate dal mio rapido buongiorno chissà, forse pensano che ho fretta. Invece ho solo bisogno di silenzio tanto ho parlato, troppo è arrivato il tempo di tacere di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari, ce ne sono tanti dentro ognuno di noi. Gli amici veri, pochi, uno? sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire. Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più, ha bisogno, come me, di silenzio. - Alda Merini -

Qualcuno avvisi alcune signore che , dopo un certo dosaggio di make-up, non è più trucco ma edilizia.

Buongiorno

venerdì 8 marzo 2019

Ho soltanto capito che se non aspetti nulla dagli altri soffri di meno.

Auguri alle donne- mamme di tutto il mondo


festa della donna? Festa per cosa? Siamo sempre noi ad essere comprensive, magicamente maestre nel risolvere problemi familiari, fantastiche nel comprendere le esigenze del compagno, fidanzato o marito di turno. I nostri desideri nel dire ci sono anche io sono tutt'ora azzerati,tranne rare eccezioni. Cosa festeggiate imbecilli? Festeggiate la liberta' di scopare chiunque? quel diritto /dovere era appannaggio anche delle donne dell'epoca della pietra, idiote! Continuano ad essere quasi impuniti gli sturpri, continuano ad essere legali le escissioni dei genitali esterni, continuano ad essere accettati i matrimoni di bimbe con uomini adulti. Siete una massa di represse ,sessualmente e cerebralmente incapaci di vivere senza cazzo , questa e' la verita'. Siete sottomesse a vita. non festeggiate la vostra schiavitu' intelletuale, e poi il giorno dopo correte a ricostruirvi il guardaroba, i capelli, farvi selfie per dimostrare che piacete ancora. Il mercato dovrebbe essere chiuso.

Andate affanculo e buona giornata

martedì 5 marzo 2019

Rape Day, il videogioco che inneggia allo stupro su Steam. Obiettivo del gioco: molestare, stuprare e uccidere le donne

Steam, lo store di giochi digitali per PC, è di nuovo nellʼocchio del ciclone dopo il caso del "simulatore di stragi scolastiche".

Una piattaforma che davvero mi fa schifo.


In questi giorni, infatti, è stato scovato Rape Day, gioco che nei panni di un uomo permette di molestarestuprare e uccidere donne durante lo svolgimento della storia. Un obbrobrio inammissibile che è stato rimosso solo dopo intere settimane di presenza sullo store con un'uscita fissata per aprile 2019.

Una "visual novel", ovvero romanzo interattivo a base di immagini e testo, incentrata su oltre 500 immagini e più di 7000 parole che includono "violenza, violenza sessuale, sesso non consensuale, linguaggio osceno, necrofilia e incesto".


Inutile dire che una creazione del genere non dovrebbe trovare nemmeno un attimo di visibilità sullo store per videogiochi PC più famoso e diffuso.

Per questo la community, inondando di messaggi la pagina del gioco ora cancellata, si è chiesta: è solo colpa degli indifendibili sviluppatori o anche della poca (e recidiv
a) attenzione del distributore?

Ho il cuore troppo grande, incapace di intrattenere persone troppo piccole.

Si cambia di colpo o non si cambia più. Arriva il giorno perfetto in cui se hai coraggio ti ritrovi a cambiar pelle ,buttando tutti gli strati morti di una vita.

domenica 3 marzo 2019

Non rinnego le parentesi vissute con le persone sbagliate, concedo loro il merito di aver indossato le maschere giuste.

Il vero RAZZISMO: cartoline dal Sudafrica, la mattanza dei bianchi


Il sito Farmitracker, curato da Adriana Stuijt è un ricco archivio dei casi documentati e verificati dal 2012 ad oggi. L’immagine che ho scelto è già spaventosa ma nulla in confronto a quelle che ho avuto il coraggio di cercare dei cadaveri delle vittime, tutte massacrate in quello che dovrebbe essere il più sicuro dei rifugi, la propria casa. Uomini impiccati allo scaldabagno, fatti a pezzi, donne stuprate, sventrate ed impalate, bambini bruciati, volti irriconoscibili perché ridotti a maschere di sangue da una furia che di solito si riserva ai dittatori nei piazzali Loreto quando i popoli sono lasciati liberi per una volta di sfogarsi nel carnevale della vendetta. Vecchi inermi sopravvissuti ma segnati per ciò che resta loro da vivere dalla violenza. Un orrore da film horror che è invece spaventosa realtà.
In Sudafrica gli agricoltori bianchi hanno il doppio di probabilità di venire assassinati dei poliziotti e considerando che i poliziotti sudafricani conducono una vita particolarmente pericolosa.
Il fenomeno degli assalti alle fattorie è in preoccupante aumento dal 2011 e, come si evince dai dati forniti dall’Afriforum Research Institutenel 2015 si è avuto il picco di 318 casi, con 94 vittime registrate tra fattori, famigliari e lavoratori.
Dal 1° gennaio al 12 marzo di quest’anno vi sono già stati 64 assalti con 17 morti. Le ultime vittime segnalate dalle cronache sono i quattro componenti della famiglia Meyer, compresa Kayla, 9 anni, uccisa a bastonate, massacrati nella loro fattoria a Randfontainqualche giorno fa.
Nel corso della petizione presentata al Parlamento Europeo il 5 marzo dell’anno scorso, Henk van de Graaf, dirigente del sindacato agricolo del Transvaal ha fornito le cifre della strage degli agricoltori in Sudafrica. Dal 1990 il numero dei morti ammonta a 1.762 (cifra aggiornata al 1/3/2015 (fonte), uccisi nel corso di 3465 assalti alle proprie fattorie.
Il 13 dicembre 2015 il criminologo Rudolph Zinn ha stilato un vademecum ad uso degli agricoltori bianchi che negli ultimi tempi vengono attaccati sempre più frequentemente nella regione del Lowveld da bande di neri armati. Il documento si basa su una ricerca condotta attraverso 30 interviste formate da un questionario di 116 domande poste in carcere ad un campione di criminali responsabili di questi delitti.
Una delle scoperte più importanti è stata il fatto che queste milizie armate, prima di attaccare, si procurano le informazioni circa l’esistenza in casa di oggetti di valore da basisti che lavorano nelle fattorie. Essi si spostano dalla città in campagna per interrogare il personale delle fattorie sulle abitudini e sulle ricchezze possedute dagli agricoltori. Una volta ottenute le informazioni sufficienti non esitano ad attaccare e a quel punto sono anche in grado di disabilitare i più sofisticati sistemi elettronici di sicurezza.
Kayla Meyer,uccisa a 9 anni

Queste bande armate sono ben organizzate e sanno perfettamente il fatto loro quando invadono una fattoria aggredendo le famiglie bianche (generalmente afrikaaner) che le abitano. Se per i semplici furti si tratta di un gruppo di quattro persone che agisce quando gli abitanti della casa sono fuori, per esempio a messa, quando si decide di colpire anche gli occupanti delle case il gruppo può essere composto anche da otto individui armati pesantemente, preferibilmente con pistole, coltelli e machete. Intervistando alcuni di loro in carcere, Zinn ha appreso che una delle tecniche è quella di sparare subito all’uomo di casa per far capire agli altri abitanti che le intenzioni degli aggressori sono serie.
Anche se solamente il 4% delle migliaia di aggressori coinvolti finisce in carcere, tra coloro che furono intervistati il 67% risultò aver attaccato con inaudita ferocia le sue vittime: il 30% commettendo omicidio, il 13% stupro, il 3% tentato stupro e il 13% praticando atti di tortura.

Non mi faccio piu' carico di niente, se non di ciò che mi riguarda personalmente o mi tocca da vicino.Non è egoismo il mio ma ho dovuto purtroppo adattarmi ad un mondo dove ognuno tira l"acqua al suo mulino. Io di acqua ne ho sprecata molta e il mio mulino quasi sempre è rimasto a secco. Oggi gira che è una meraviglia ma ha acqua solo per me e per pochi prescelti.

Sono un regalo per chi mi ama , un incubo per chi mi odia.

buona Domenica

martedì 26 febbraio 2019

Vittimismo cronico : persone che vivono nella "modalità lamentosa"

Alcune persone vivono in modalità "vittimizzazione cronica", cioè si vedono costantemente come vittime di tutto ciò che la vita mette sulla loro strada.
Consciamente o inconsciamente sono costantemente alla ricerca di sensi di colpa per i loro atteggiamenti negativi, al fine di liberarsi da ogni responsabilità.

Per queste persone tutto ciò che va storto nelle loro vite è correlato ad un altra persona, e non è mai colpa loro.
Vedono la realtà in modo distorto, dove subiscono solo le conseguenze degli di coloro che li circondano.
Vedono i rimpianti ed i rimproveri come una cosa positiva perchè rinforza il loro ruolo di vittime e gli fa guadagnare attenzione e considerazione.
Non credono che ci sia qualcosa di sbagliato nel loro comportamento, al contrario l'errore è dell'altro .

Per questo usano alcune strategie per far funzionare i loro piani.
1 La retorica vittimista
2 Vittimismo in lontananza : usano spesso le parole per schivare le responsabilità.  Invalidano gli argomenti delle persone che stanno per smascherarli. Manipolano i fatti per creare un ambiente di tensione e confusione. per es. " Ora mi stai incolpando? Non posso nemmeno parlarti perchè non ascolti la ragione". "Mi vuoi costringere a pensare o a fare qualcosa contro la mia volonta?" .Ecc..
Quando una persona non vuole assumersi la responsabilità degli errori che compie dice cose del tipo. "Guarda quanto faccio per te ed è cosi che mi ripaghi".

La prima cosa che dobbiamo fare e' riconoscere che abbiamo a che fare con una persona che vorrebbe dirigere i nostri atteggiamenti. La seconda è chiarire che non abbiamo tempo per comportamenti tossici e sclerotizzanti di una vita,la tua , che va vissuta nel pieno delle tue capacità "respiratorie".


C'è chi ama le cose dopo che le ha perse.



La bellezza può essere pericolosa, ma l'intelligenza è letale.

Buongiorno

lunedì 25 febbraio 2019

Mi piacciono quelle persone che sanno sempre tutto. Non devi spiegargli nemmeno perché le eviti.



Ritorna la musica d'autore

"La musica che non c'è" di Mauro Maglio

Distratti dai mille volti dello spettacolo e dall’affannosa ricerca del “nuovo”, spesso si dimentica che la vera musica, la bella canzone, l'arte di incastrare parole e note "non ha tempo, non ha stile, non ha voce”, “passa sempre dentro un brivido veloce”, “si nasconde tra le pieghe della mente e rimane lì per sempre”.
Ascoltatela ,ne vale davvero la pena
la musica che non c'è
 bravo Mauro

domenica 24 febbraio 2019

24 FEBBRAIO 2003: MUORE ALBERTO SORDI.

Romano di Trastevere Alberto Sordi è stato uno dei più grandi interpreti del nostro cinema. Amato dal pubblico di ogni età è stato il simbolo cinematografico dell'italiano medio. Con il suo sorriso sornione e vagamente beffardo ha caratterizzato anni di storia del nostro paese dalla 2^ guerra mondiale al boom economico, dagli anni di piombo fino a Tangentopoli, cogliendo sempre con grande lucidità i cambiamenti sociali e trasformandoli in caricature ironiche e irriverenti.

venerdì 15 febbraio 2019

La domanda posta a tutti, è ovviamente riferita al modo di rapportarsi ( sentimentalmente ??)

cosa passa nella testa di un uomo separato di 45-50 anni??
l'altro sesso,insomma,  in questa fase della vita .probabilmente ha

- uno o più matrimoni alle spalle (ergo sai come si tiene la coppia e
come invece SCOPPIA)

- dei figli (ergo conosci l'amore del genitore , che forse è quello più
incondizionato che esista )

- una serie di esperienze sia sentimentali che sessuali che
dovrebbero , dico "dovrebbero " , dare al soggetto un quadro più preciso
di quello che cerca ORA rispetto a ciò che credeva quando aveva
20 -30 anni .

Ebbene ? Niente di tutto ciò . Il buio assoluto.

I Separati 50 enni sembrano dividersi in due classi .


a) marpione allucinante , regredito all'arrapo da 20 enne (firulì ,
firulà .. sono di nuovo libero , devo farmi tutte ma proprio tutte ,
perché carpe diem , il tempo vola , ogni lasciata e persa e devo
mettere più tacche sul letto di Raoul Bova) .
.. E questo , vabbè... lo vedi subito ...e lo lasci al suo destino .

b) quello che vuole /vorrebbe rifarsi una vita . Ci crede pure .
Peccato che abbia perso completamente l'allenamento al gioco di
coppia ( ma lo ha mai conosciuto?)

Quindi ,da un inizio brillante , scandito da mosse "mature " ( della
serie non saltiamoci addosso da subito , conosciamoci un po') , passa
assai rapidamente ad un recedere dal gioco , perché questo è _al di sopra
delle sue capacità_ ( per sua chiara e conclamata ammissione ) .
Al di sopra perché richiede un sacco di tempo (fattore che NON è più
abituato a condividere ) , al di sopra perché non se la sente di
coinvolgere i suoi figli , al di sopra perché tutti lavoriamo e tempo
ce n'è poco .


Triste ma conciso. Buona giornata a tutti.