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martedì 27 maggio 2025

Quando morirò, ...

 "Quando morirò, non potrò certo lamentarmi di aver vissuto solo una vita. Ne ho vissute almeno quattro."

Non è un’esagerazione, né un’illusione romantica. È solo la verità di chi ha abitato se stesso con fedeltà, ma ha cambiato pelle più volte, come fanno i serpenti antichi quando sentono che la pelle vecchia non contiene più il respiro.

Ogni vita che ho vissuto è rimasta, non è mai stata abbandonata. I luoghi di un tempo sono ancora lì, e io li ho tenuti stretti. Non li ho sigillati con malinconia, ma li ho trasformati in stanze aperte, visibili solo a chi sa vedere con il cuore. Ho costruito una piccola via nel mezzo del bosco della mia esistenza, una strada nascosta tra i rami e le radici, fatta di passi, errori, intuizioni e ritorni. Una strada che non va solo avanti, ma che conserva le orme del mio passaggio, come una mappa segreta che mi consente di tornare indietro senza perdere me stesso.

Ho lasciato tracce, ma non per vanità. Le ho lasciate come si lasciano briciole di pane nella fiaba, non per fuggire, ma per ritrovare la strada del cuore nei giorni in cui la nebbia copre ogni direzione. Ogni vita che ho vissuto ha avuto il suo ritmo, il suo sapore, i suoi fuochi e i suoi silenzi. C’è stata la vita del sogno, quella dell’urgenza, quella della perdita e poi quella della rinascita lenta, come l’erba che spunta dopo l’inverno.

Non ho mai chiuso le porte dietro di me. Le ho lasciate socchiuse. Perché ogni tanto, nel silenzio, mi capita di tornare a camminare in quei luoghi, nei momenti in cui il presente si fa sottile e sento il bisogno di ricordarmi chi sono stata , per capire meglio chi sto diventando.

                                                                                                                                                                                                                                              

E allora sì, quando morirò non sarà la fine di una vita, ma il compimento di un viaggio fatto di molte esistenze, tutte intrecciate come radici sotto la terra. Non sarà un addio, ma una trasformazione. Perché ciò che ho lasciato nei sentieri percorsi – la vita, l’amore, le parole, i gesti – continuerà a vibrare nel bosco della memoria.

E qualcuno, forse, troverà quelle tracce. E capirà che si può vivere più di una vita, restando fedeli a una sola anima.





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