Dedicata a Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona, madre di Raimondo di Sangro, che morì nel dicembre del 1710, meno di un anno dopo la nascita del figlio.
La scultura raffigura una donna completamente coperta da un velo semitrasparente, cinta in vita da una ghirlanda di rose, che ne lascia intravedere le forme ed in particolare i tratti del viso. Essa è considerata il capolavoro del Corradini (già autore in passato di altre figure velate), del quale è elogiata l'abilità nel modellare il velo che aderisce con naturalezza al corpo della donna.
La composizione è carica di significati: la lapide spezzata sulla quale la figura appoggia il braccio sinistro, lo sguardo come perso nel vuoto e l'albero della vita che nasce dal marmo ai piedi della statua simboleggiano la morte prematura della principessa Cecilia. Il tema della vita e della morte è ripreso dal bassorilievo del pilastro su cui poggia la statua, raffigurante l'episodio biblico conosciuto come Noli me tangere, nel quale Gesù risorto dice alla Maddalena di non cercare di trattenerlo nel mondo dei vivi.
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