Oltre al vademecum del bravo grillino (non si va in tv, non si congela due volte, non si usa la Vaporella sulle tende, Fazio è cattivo e Lerner ha l’orchite) e a quello del bravo giornalista (guai a chi dice grillino, grilletto, grigliata, autogrill e a chi usa la funzione «grill» del microonde), il portavoce del Movimento 5 stelle dovrebbe scrivere al più presto il «Vademecum per il buon parente di Beppe Grillo». Perché a furia di preoccuparsi di quello che fanno la Salsi, Favia e il parrucchiere di Casaleggio, il portavoce del movimento è un po’ distratto sulle questioni domestiche. E come spesso succede ai padri e ai mariti distratti, molto presi dal lavoro e molto egoriferiti, finisce che a briglie sciolte, i parenti stretti combinano tanti di quei casini che neppure in casa Bossi. Tra l’altro, se non fosse che gli scandali non sono di natura sessuale, verrebbe da dire che per una sorta di karma beffardo, Grillo è inguaiato dallo stesso problema che ha inguaiato Berlusconi: le donne.
Selvaggia Lucarelli su Libero di domenica 18 novembre. La donna che inguaia il leader del Movimento 5 Stelle è la moglie, come la moglie inguaiò Silvio con la ormai celeberrima lettera spedita ai "nemici" di Repubblica e che fu il preludio di una burrascosa separazione. Già, Grillo ha un nemico in famiglia. Lady Grillo, tra pellicce e casa a Malindi, è l'emlema dell'antigrillino. La Parvin è appariscente, ama le vacanze costose e lo shopping raffinato. Tutte cose che i militanti a cinque stelle detestano.
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