Roma si è risvegliata nel silenzio soffuso della domenica mattina dopo le ore di follia vissute ieri per la guerriglia scatenata dai black bloc durante il corteo degli Indignati. Il ritorno alla normalità per ora è nella fine della violenza, ma le ferite inferte alla città restano.
Le strade intorno a piazza San Giovanni mostrano i segni della battaglia ingaggiata da centinaia, forse migliaia di teppisti con le forze dell'ordine. I mezzi della nettezza urbana stanno completando il lavoro di ripulitura iniziato ieri sera al termine degli scontri. Ma restano le auto e i cassonetti bruciati, i tratti di selciato divelti per fare dei sampietrini proiettili, le facciate delle banche, dei negozi e degli alberghi assaltati annerite dal fumo degli incendi. Il conto dei danni è ancora tutto da fare, mentre quello dei feriti è rimasto fermo a circa una settantina, di cui tre gravi, tra black block, manifestanti e forze di polizia.
Venti le persone fermate, 12 quelle arrestate: queste ultime cifre sono destinate a salire nelle prossime ore e nei prossimi giorni, quando altri responsabili delle violenze saranno identificati grazie ai filmati delle telecamere e alle testimonianze. La maggior parte dei teppisti hanno fatto ritorno alle città di provenienza e si cercherà di individuarli grazie alla collaborazione con le autorità locali.
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