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lunedì 20 settembre 2010

novita' nel web

 
 
 
 
 Tempo di fare un bilancio sui browser più utilizzati nel mese di agosto del 2010. Come è facile immaginare la prima posizione è occupata da Internet explorer, il quale riesce a conquistare il 60,40 per cento della fetta di mercato globale. Il browser di proprietà della Microsoft nonostante la percentuale lusinghiera e la prima posizione non può di certo gioire: rispetto a quasi un anno fa ha perso oltre 4 punti percentuali.
Il secondo posto è occupato da Firefox, in questo caso la sua percentuale si aggira sul 23 per cento. Anche per “la volpe di fuoco” c’è poco da gioire: sono all’incirca 2 i punti percentuali in meno rispetto al mese di ottobre del 2009.
Chi invece può dirsi soddisfatto dei risultato ottenuti è Chrome. Il browser di proprietà Google è arrivato a conquistare il 7,52 per cento, avanzando di quasi 4 punti rispetto ad ottobre 2009. Stessa cosa si può dire per Safari, il quale conquista la quarta posizione con il 5,16 per cento, aggiungendo un + 1 rispetto alla rilevazione di un anno fa.
La quinta posizione spetta ad Opera con il 2,37 per cento, in questo caso il browser avanza di pochissimo se si considerano i dati di qualche mese fa.    
PING

È il nuovo (anzi, nuovissimo) arrivato in casa Apple, ma sembra già avere lo stesso successo dei prodotti lanciati dalla società di con sede a Cupertino. Sono passate meno di 48 ore dal lancio di Ping, il portale che può essere considerato come un incrocio tra un social network e iTunes, e già il contatore degli iscritti segna più di un milione di presenze. Il dato è destinato ad aumentare se si prendono in considerazione le parole di Eddy Cue (Vice Presidente dei servizi internet per Apple), il quale ha così parlato della nuova creatura “della mela”: “Poiché molte altre persone scaricheranno iTunes 10 nelle prossime settimane, prevediamo che la comunità Ping continuerà a crescere”. Fino ad ora un terzo dei frequentatori di iTunes store ha deciso di iscriversi alla novità lanciata da Steve Jobs, non male per un prodotto che è nato nel vero senso della parola “testé”.
Il social-music-network di Apple consente di seguire gli artisti preferiti, di ascoltare nuovi brani musicali, di parlare di 7 note insieme ad altri appassionati, di far presente agli amici a quali concerti si ha intenzione di partecipare e, non da ultimo, verrà data la possibilità di scaricare canzoni com’è tradizione iTunes vuole



.Twitter, nel campo dei social network, è considerato l’eterno secondo di Facebook. Al portale di microblogging tale definizione sta stretta, e non gli si può dare torto guardando i dati raccolti ad agosto 2010. Partiamo con il dire che soltanto nel mese del sol leone i tweet pubblicati all’interno della piattaforma sono arrivati ad essere più di 2,6 miliardi, segnando un + 33 per cento di messaggi rispetto alla rilevazione di maggio 2010.
Se invece si prende in considerazione la rilevazione di inizio anno i numeri si fanno impressionanti: l’attività degli utenti segna + 115 per cento. Sul fronte iscritti siamo ancora lontani dagli oltre 500 milioni di Facebook, ma nonostante tutto i 145 milioni di Twitter sono una cifra da tenere in considerazione.
Evan Williams, co-fondatore e CEO di Twitter, ha spiegato che le ragioni di questo aumento esponenziale del successo del social network cinguettante è dovuto all’applicazione per telefoni cellulari che ha contribuito a far iscrivere nuovi utenti, magari che non avevano mai pensato prima di creare un account. C’è da considerare anche che da metà aprile le persone che si sono collegate a Twitter dal telefonino sono cresciute del 62 per cento.
Prima o poi Twitter riuscirà a detronizzare Facebook?


Ultimamente tra Facebook e Greenpeace c’è qualcosa che non va. L’associazione senza fini di lucro ha accusato il social network di proprietà di Mark Zuckerberg di essere poco incline al rispetto dell’ambiente. Tutto ha inizio dalla costruzione da parte dell’aggregatore sociale più famoso al mondo di un server dalle dimensioni mastodontiche in Oregon (si sa, il successo e i profitti aumentano a vista d’occhio quando si parla di Facebook). Greenpeace ha effettuato alcune ricerche sul consumo di energia elettrica di questo nuovo server: secondo l’organizzazione non governativa la nuova installazione si alimenta attraverso sproporzionate quantità di carbone.
Kumi Naidoo, Executive Director di Greenpeace International, ha immediatamente contattato il team di Facebook per far presente come sia sbagliato per una società nata relativamente da poco, con a capo un giovane come Zuckerberg e con dei mezzi tecnologici all’avanguardia possa utilizzare una fonte di energia desueta come lo è il carbone.
La risposta da parte di Facebook non si è fatta attendere, Barry Schnitt ha precisato che, prima dell’installazione del nuovo server, sono state fatte tutte le rilevazioni del caso. “Non è stata riscontrata nessuna anomalia” ha dichiarato il responsabile delle politiche di comunicazione di Facebook, concludendo che tutte è a norma di legge. Lo scontro tra Greenpeace e Facebook è destinato ad inasprirsi?


La top 5 dei motori di ricerca: Google è in vetta, Yahoo cala


La società di ricerca Nielsen ha pubblicato la top 5 dei motori di ricerca più utilizzati. È inutile dire che in vetta alla classifica ci sono davvero poche sorprese, è Google il search engine a farla da padrone quando si tratta di cercare informazioni nella rete. È il colosso di Mountain View ad aggiudicarsi la fetta più grande nella torta delle ricerche su Internet: si aggiudica più della metà del totale, per essere precisi il 64,2 per cento.
In seconda posizione si piazza il motore di ricerca targato Yahoo! con il 14,3 per cento. Nonostante la medaglia d’argento c’è poco da festeggiare in quel di Sunnyvale, infatti rispetto ai dati del passato il search engine è calato di 3 punti percentuali (risultava possedere il 17 per cento dell’intera quota di mercato).
Chi invece stappa le bottiglie di champagne è Bing, il quale assottiglia sempre di più la distanza con Yahoo. In questa rilevazione risulta essere in possesso del 13,6 per cento dell’intera fetta di mercato, nella precedente invece risultava essere possessore “solo” del 9 per cento.
Alle restanti due posizioni non resta che accontentarsi delle briciole: al quarto posto si piazza il search di Ask.com con il 2,1 per cento; mentre per il search di AOL non resta che accontentarsi  della quinta posizione con l’1,9 per cento.


Refugees United: il social network per i rifugiati
Non sempre la parola social network è sinonimo di divertimento e futilità, da qualche tempo a questa parte stanno nascendo degli aggregatori sociali che hanno lo scopo di dare un aiuto concreto e di qualunque genere agli utenti di Internet. Uno di questi si chiama Refugees United ed è il primo social network creato appositamente per i rifugiati, nel quale le persone potranno usare il cellulare per registrarsi, ricercare amici e famigliari e successivamente ricollegarsi a una base dati anonima tramite Sms.
Refugees United ha ricevuto il benestare dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati. David Mikkelsen,  uno dei fondatori del social network, ha così descritto il progetto: “Perdere i contatti con i propri cari nel corso di una crisi anche per un solo giorno può essere dannoso per il benessere emotivo e psicologico di una persona. Con l’attuazione di questo programma, ci proponiamo di allestire l’UNHCR e altre ONG con un potente strumento di collaborazione, così come dare la possibilità ai rifugiati di collaborare nella ricerca dei familiari dispersi”.
Per poter utilizzare la piattaforma social in questione non sarà necessario collegarsi sul web, basterà possedere un telefono cellulare con il quale sarà possibile ricevere Sms che avranno lo scopo di aggiornare la persona rifugiata sullo stato dei propri cari.

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