Lo spot Vodafone 2025 ci regala quell’epico momento in cui il protagonista vede una stella cadente e, da profondo pensatore quale è, desidera solo avere sempre lo smartphone nuovo.
Una mente brillante: illuminazione zero, luminosità schermo 100%.
Davanti all’immensità dell’universo, questo eroe del consumismo riesce a partorire l’equivalente emotivo di un bug software: “Dammi un telefono nuovo, ti prego, non reggo l’idea di un modello uscito tre mesi fa.”
Un capolavoro di profondità emotiva: il vuoto cosmico che contempla il vuoto cosmico.
Mentre l’universo intero si muove sopra la sua testa, lui concentra tutta la sua intelligenza su un pensiero così rivoluzionario che perfino un caricabatterie da due euro avrebbe più dignità
La stella cadente probabilmente non esaudisce il desiderio: sta solo cercando di schiantarsi il più lontano possibile da lui, trascinando con sé l’ultimo brandello di dignità rimasto alla scena. È come se l’intero cielo avesse detto: “No guarda, io questa non la reggo.”
Nel silenzio cosmico, persino le nebulose si mettono le mani nei capelli. Le galassie sospirano. Un buco nero, da qualche parte, rigetta materiale stellare per lo shock.
E mentre l’universo intero tenta di elaborare il trauma, lui continua a fissare il cielo come se stesse aspettando che Siri gli risponda dai pianeti.
Se l’obiettivo era mostrare un uomo con le priorità confuse, missione compiuta: è il primo caso noto di persona con il cervello in modalità risparmio energetico permanente.
Una stella cade. E con lei, precipita anche la dignità.