Ti congedi, forse solo per un tratto, ma il tuo passo resta inciso nel solco del tempo.
Hai parlato con il Vangelo nelle mani e le scarpe impolverate,
hai stretto mani tremanti, guardato negli occhi i dimenticati,
e ci hai ricordato che la fede non è rifugio, ma incontro.
Ci lasci parole che non pesano come pietre,
ma come semi: attecchiranno nei cuori che hanno saputo ascoltare.
Hai portato sulla spalla le fragilità della Chiesa come un pastore porta la pecora ferita: senza clamore, con amore.
Non hai voluto essere icona, ma fratello. E proprio così sei diventato guida.
Ora vai, se è tempo di andare.
Che il vento dello Spirito ti accompagni,
che la Luce ti preceda,
e che la pace ti abiti,
come tu hai cercato di abitare il dolore del mondo con misericordia.
Con amore, nel silenzio e nella preghiera.
Buon viaggio, Papa Francesco.
da chi ha imparato qualcosa anche solo ascoltandoti in silenzio.
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