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martedì 22 giugno 2021

Per favore, non fateci più ascoltare i calciatori cantare l’inno di Mameli.

 


La proposta è semplice e netta: durante l’esecuzione degli inni, ad inizio degli incontri internazionali, si chiudano i microfoni ambientali, e si lasci il canale audio alla sola musica, alla solennità della esecuzione ufficiale. E’ un esigenza estetica, ma anche comunicativa.

Mi chiedo con angoscia che idea si possano fare, per esempio, del nostro inno i telespettatori non italiani ascoltando i bramiti dei calciatori e l’onda sonora ritardata del vocio degli spettatori.

E non considero alcuni dettagli che già da soli consiglierebbero il silenziamento ambientale: parole sbagliate, tempi non rispettati, e poi quel ‘poropò poropò poropompompompompò’ tra la prima e seconda strofa che suona vendetta.

No, i calciatori facciano quello che sanno fare e lascino l’inno ai musicisti. Continuino, se vogliono a cantarlo durante l’esecuzione ufficiale, ma senza che la tv ce li faccia ascoltare.

E se fosse possibile, ma so di chiedere molto, senza inquadrature di volti sformati, di colli gonfiati e di sguardi alzati al cielo in mistica congiunzione con malintesi doveri della patria.


Giovanni Taglialavoro

Autore televisivo

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