Le accuse sono pesantissime e vanno dagli abusi sessuali e violenze fisiche sui minori, alla somministrazione di farmaci e tranquillanti scaduti, fino al cibo avariato distribuito ai piccoli. A capo della struttura chiusa ieri c’era, appunto, Fabio Tofi, indagato per maltrattamenti aggravati, lesioni aggravate e violenza sessuale aggravata. Tofi, 55enne, sul sito de “Il Monello Mare” viene definito “Responsabile della comunità educativo-terapeutica per adolescenti dal 1999. Si occupa di problematiche relativa al ” crollo” di adolescenti e della famiglia”.
Sul suo profilo Facebook, poi, sono leggibile alcune frasi inquietanti scritte dallo stesso Fabio Tofi: sulla didascalia della sua immagine di copertina si legge “mi sento come una foglia assetata in cerca di acqua limpida…”. Il riferimento alle giovani vittime non può che apparire immediato. Nel gruppo de “Il Monello Mare”, invece, Tofi si lascia andare con un “ilmonello mare è la mia vita”.
Sempre sul sito della struttura, almeno fino a ieri, era possibile consultare il CURRICULUMVitae di Fabio Tofi, ora agli arresti domiciliari: tra i vari incarichi ricoperti (“Responsabile della comunità educativo-terapeutica per adolescenti “Il Monello Mare” dal 1999 a tutt’oggi; Coordinatore del progetto adolescenti 285/97 Distretto RMF1 “vorreichiedertiqualcosa…” dal mese di dicembre 2006 al mese di gennaio 2009”) ce n’è uno che desta particolare angoscia. Tofi, infatti, risulta esser stato Giudice Onorario dal 1997 al dicembre 2009 presso il Tribunale per i minorenni di Roma con una serie di incarichi all’interno di collegi e gruppi che vanno dall’infanzia, all’adolescenza fino all’ambito scolastico.
Se le accuse nei confronti di Tofi dovessero essere confermate si tratta di un’onta gravissima per la Giustizia dei minori: bambini e adolescenti – vittime di contesti sociali degradanti e ignobili – rischiano in molti casi di essere catapultati in situazioni che li dovrebbero riabilitare e invece li rendono ancora più martiri.
Oltre a Fabio Tofi, sono state iscritte nelREGISTRO degli indagati le quattro collaboratrici per maltrattamenti aggravati, sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora nella struttura.
Fate girare queste notizie, e' un dovere civile.
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