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domenica 8 marzo 2015

DA JOHN A BIG BOSS : LA STORIA DI HARD

"Vedi, è semplice. Basta infliggere il giusto dolore, con la giusta intensità, nel punto giusto. È il mio modo di essere persuasivo, e mi sono reso conto che funziona. Sempre."
la consapevolezza di non poter tornare integri dalla guerra, potendo perdere compagni o parti del corpo. E poi c'è il tema principale: il dolore fantasma.
  Paragono la transizione di Big Boss a quella di Walter White in "Breaking Bad", dove c'è qualcuno che uccide e infrange le leggi, ma in quanto spettatori possiamo comprenderne le ragioni. Inoltre da un lato si vede una buona persona, dall'altra un mostro. Se Solid Snake si fosse trovato nella stessa posizione, probabilmente avrebbe scelto ciò che è giusto. Big Boss no.

Big Boss può essere considerato alla stregua dell’aria d’apertura di un concerto, dalla quale s’intuisce, già dopo poche note, la bontà dell’esibizione nella sua interezza. Si (e ci) prepara per il grande spettacolo, e il Pc è il palcoscenico di lusso su cui inscenerà la sua opera magna al massimo dello splendore. .
 È anche un monito per tutti gli altri esponenti del genere che nel corso di questi anni, a causa dell’esilio forzato di Big Boss dai reami Windows, hanno avuto campo libero per proliferare: lentamente, ma inesorabilmente, silenzioso e letale,  intende imporsi anche su Pc . Dopo un assaggio così saporito, l’attesa per Big Boss diviene ancor più “dolorosa”.

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