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domenica 22 marzo 2015

creativita' e amore

La creatività significa scendere nella follia, e riemergere. Ma la riemersione non è garantita.
Jung, che era psicotico e che per questo era stato un ottimo terapeuta, diceva ai suoi allievi: " Anche se vedete dov’è il male, non tutte le porte vanno aperte, perché il paziente potrebbe non riemergere più."
La ragione non crea niente, inventa solo regole. L’artista rischia, sacrifica se stesso e la sua vita;  la parola sacrificio ha una parentela con la parola sacro, legato  a differenziato.
Bisognerebbe avere una certa familiarità con la propria follia, perché da lì nasce il nuovo. C’è un altro che parla dentro di noi, che andrebbe ascoltato. I poeti sono ascoltatori di un “esso” che parla dentro di loro. Non è solo la base della nostra creatività, ma anche della nostra specificità, in fin dei conti siamo tutti uguali nella razionalità, mentre nella irrazionalità siamo davvero diversi.
 Esiste il duale (io e te)  di nuovo irrazionale, l’amore è mettere insieme le nostre follie "originali".
 L’amore, 
contaminazione tra due follie, e in queste potersi intendere.


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