Ognuno di Voi si sta in qualche modo immaginando quello che sta facendo, oltrepassando quello che stiamo facendo. E ognuno di noi oltrepassa quello che sta facendo in un modo suo tutto personale e tutto particolare.
La virtualità non sempre è una virtù; perché "virtuale", Voi sapete, è un termine che viene dalla nomenclatura filosofica latina, che a sua volta riprende una nomenclatura filosofica greca e significa: ciò che è solo potenziale, ma non è reale.
Governare razionalmente anche la nostra vita virtuale e fare in modo che a questa virtualità corrisponda la virtù, non nel senso moralistico della parola, ma nel senso classico: la virtù è il valore personale, il valore nella creazione, il valore nell'amore, il valore nella produzione di rapporti civili e di rapporti morali. Tutto questo è il mio sogno, un sogno che io, di volta in volta, mi impegno a tradurre in realtà. Solo a questa condizione ci accorgiamo che la nostra vita vale la pena di essere vissuta.
VVB FRA
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