Progettato da Angiolo Badaloni e inaugurato nel 1894, conserva tutt'oggi intatto il suo fascino
E' uno dei luoghi simbolo di Livorno, capace di entrare immediatamente nel cuore sia dei semplici avventori che dei turisti di passaggio nella nostra città. Stiamo parlando del Mercato delle Vettovaglie (noto anche come Mercato centrale), il maestoso edificio costruito sugli Scali Aurelio Saffi lungo il Fosso Reale al cui interno si mescolano gli odori di pesce, carne, frutti e verdure. Al suo interno, tra i numerosi banchi, si respira un'atmosfera particolare, quasi di altri tempi, come se il tempo, qua, si fosse fermato.
Mercato delle Vettovaglie, costruzione e significato simbolico
Il Mercato, costruito a partire dal 1890 e inaugurato il 28 febbraio 1894, venne realizzato su impulso del sindaco Nicola Costella, il quale, per rilanciare l'economia cittadina colpita dalla crisi provocata dalla nazionalizzazione del mercato italiano, diede impulso ad un vasto programma di opere pubbliche. Il progetto fu affidato ad Angiolo Badaloni e all'edificio venne dato un forte valore simbolico: la sua posizione tra la città vecchia, nella zona tra la Fortezza Vecchia e la Fortezza Nuova, e la città nuova, estesasi oltre il Fosso Reale tra il XVIII ed il XIX secolo, non è infatti casuale e vuole sottolinearne la sua accessibilità ad ogni ceto sociale dando nuovo lustro all'immagine della città. Il Mercato delle Vettovaglie, però, fu costruito anche per esigenze funzionali: il precedente mercato di piazza delle Erbe non era infatti ritenuto idoneo a soddisfare le esigenze di una popolazione in costante crescita, tanto da venir considerato un potenziale focolaio di infezioni.
Mercato delle Vettovaglie, la seconda guerra mondiale e la restaurazione
Durante la seconda guerra mondiale l'edificio, colpito dai bombardamenti, riportò gravi danni. Gli americani inoltre, una volta arrivati a Livorno, utilizzarono la struttura, composta da tre grandi padiglioni, come garage per automobili. A termine del conflitto, tuttavia, l'amministrazione comunale e i cittadini si adoperarono affinché il Mercato venisse riportato alle sue finalità d'uso originarie, con i lavori di ricostruzione e ristrutturazione che riportarono l'edificio all'antico splendore. Interventi di manutenzione, poi, si sono susseguiti nel corso degli anni, con l'ultimo piano del Mercato che, a partire dal 1988, è stato adibito a conservare una parte di archivio storico e un fondo bibliotecario, simboli della memoria del popolo livornese.
Mercato delle Vettovaglie, fonte di ispirazione per attori e artisti
Il Mercato delle Vettovaglie è stato frequentato da alcuni tra i maggiori attori, comici e artisti del nostro Paese. Gino Bramieri e Walter Chiari, ad esempio, amavamo muoversi tra i banchi dell'edificio ascoltando le storie di commercianti e cittadini per prendere spunti per i loro spettacoli. Nel secondo piano della struttura, adibito per ospitare uffici, c'era inoltre l'atelier del pittore Amedeo Modigliani, uno dei personaggi livornesi più celebri a livello internazionale.
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