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venerdì 4 novembre 2011

AUGURI MONICA !!!!!!!!

Vitti, 80 anni in silenzio per la piu' amata.

Ieri il compleanno dell'attrice.

ROMA - Pensi a Monica Vitti e ti vengono in mente una testa di capelli biondi, gli occhi da gatta che quasi sorridono, una voce che riconosceresti tra mille e sequenze che hanno fatto la storia del cinema italiano, dall'Avventura di Michelangelo Antonioni al film simbolo Polvere di stelle, dalla Ragazza con la pistola di Mario Monicelli al Dramma della gelosia di Ettore Scola. La Vitti è nell'immaginario di tutti e chissà se lei ne è consapevole ora che compie in silenzio i suoi 80 anni.
Una malattia degenerativa ormai da oltre dieci anni ha progressivamente tolto la grande attrice dal cinema, dalla società, dalla vita pubblica e l'ha relegata in un mondo casalingo, protetta dal marito Roberto Russo, il fotografo sposato nel 2000 quasi in segreto. Di lei, rintanata nell'attico vicino Piazza del Popolo, mai più una foto, mai più un'uscita da molti anni.

Eccoci qui...autunno di nuovo.
Lontano dagli occhi...si spegne come l'estate piano piano,
senza concordanza,
parlare dei problemi non significa sollecitare una soluzione.
e capire che siamo diversi...di piu'..di piu' ..di piu'.

italiani senza pace

L’uomo non libero è un uomo che non cresce

Gli Italiani non hanno più pace. Sono sempre impegnati a lottare per i propri diritti, per la propria salute, il proprio lavoro e la propria istruzione. Queste cose dovrebbero essere scontate e su queste fondamenta si dovrebbe costruire sempre di più. Questa sarebbe evoluzione. L’uomo sempre impegnato a lavorare, a studiare, a difendere i propri diritti, a scervellarsi per capire come saltarci fuori è un uomo che non può evolversi, che non può crescere. Troppo impegnato in questa guerra societaria, che ormai tutti diamo per scontata. Ci siamo abituati a considerare normalità ciò che di normale non ha nulla. Vediamo come utopia ciò che dovrebbe essere assolutamente normale!

Burattinai e burattini

Se vi fosse meritocrazia molti governanti sarebbero già andati a casa, dagli anni della prima repubblica ad oggi. Ma questo mondo non è fatto per l’uomo. Non è per lui che si lavora per migliorare le cose, ma per il sistema, per l’economia. L’uomo non è più al centro del mondo. Al centro ora c’è un manipolo di stronzi che da anni tira i fili del mondo intero e decide come tutti dobbiamo vivere! Tiene gli uomini impegnati con problemi che non sono (o non dovrebbero essere) tali, cosicché l’uomo non abbia modo e tempo di accorgersi quale sia veramente la realtà. Un uomo impegnato a risolvere i propri problemi quotidiani è un uomo che non ha tempo di ragionare, pensare, di unirsi ad altri per sbaragliare via le menzogne che ogni giorno gli vengono messe davanti agli occhi, nascondendo dietro di esso la verità. Tenendolo poi sempre impegnato a guardare avanti lo si convince che sta andando oltre, quando in realtà è guidato dai potenti del mondo nella direzione ad essi più congeniale!

italiani senza pace

L’uomo non libero è un uomo che non cresce

Gli Italiani non hanno più pace. Sono sempre impegnati a lottare per i propri diritti, per la propria salute, il proprio lavoro e la propria istruzione. Queste cose dovrebbero essere scontate e su queste fondamenta si dovrebbe costruire sempre di più. Questa sarebbe evoluzione. L’uomo sempre impegnato a lavorare, a studiare, a difendere i propri diritti, a scervellarsi per capire come saltarci fuori è un uomo che non può evolversi, che non può crescere. Troppo impegnato in questa guerra societaria, che ormai tutti diamo per scontata. Ci siamo abituati a considerare normalità ciò che di normale non ha nulla. Vediamo come utopia ciò che dovrebbe essere assolutamente normale!

Burattinai e burattini

Se vi fosse meritocrazia molti governanti sarebbero già andati a casa, dagli anni della prima repubblica ad oggi. Ma questo mondo non è fatto per l’uomo. Non è per lui che si lavora per migliorare le cose, ma per il sistema, per l’economia. L’uomo non è più al centro del mondo. Al centro ora c’è un manipolo di stronzi che da anni tira i fili del mondo intero e decide come tutti dobbiamo vivere! Tiene gli uomini impegnati con problemi che non sono (o non dovrebbero essere) tali, cosicché l’uomo non abbia modo e tempo di accorgersi quale sia veramente la realtà. Un uomo impegnato a risolvere i propri problemi quotidiani è un uomo che non ha tempo di ragionare, pensare, di unirsi ad altri per sbaragliare via le menzogne che ogni giorno gli vengono messe davanti agli occhi, nascondendo dietro di esso la verità. Tenendolo poi sempre impegnato a guardare avanti lo si convince che sta andando oltre, quando in realtà è guidato dai potenti del mondo nella direzione ad essi più congeniale!

NON HO IMPARATO ANCORA...MEGLIO!!!!!!!!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=2P78nxoE_JY&ob=av2n

no ..non ho imparato ad essere egoista..
no,non imparato ad essere ragionevole
no,non ho imparato ad amare le mezze misure
no,non ho imparato a" dire va bene cosi'".

giovedì 3 novembre 2011

ERRORE IN BUONA FEDE OD OMISSIONE IN CATTIVA FEDE?

GUARDATE PRIMA IL VIDEO DELLE IENE

http://www.video.mediaset.it/video/iene/interviste/257373/una-bimba-rapita-dal-padre-tunisino.html
RIFLESSIONE
Il colore della pelle ,ne' la nazionalita' possono considerarsi dei discriminanti ....ma la cultura e la propria religione
possono si' portare a questi risultati orribili.,a queste distorsioni dei diritti umani.    Perche' nel programma non e' stato detto chiaramente che e' la cultura islamica che porta a questi risultati e non la nazinalita' tunisina o marocchina o libica???.Tutte omissione gravissime che mettono l'accento e la spaccatura su una nazionalita' che di per se' non ha nessuna discriminante....ma si son ben guardati dal mettere l'accento sulla religione islamica ed e' da questa che provengono queste violazioni del rispetto della dignita' umana e dei diritti dei bambini,non certo dal fatto che uno dei genitori sia nigeriano o saudita o filippino.
Tutti i paesi paesi dell'area medio.orientale non hanno sottoscritto la convenzione dell' AJA DEL 1983 sugli aspetti civili del rapimento intenazionale di minori,tranne la Turchia.Non e' un caso di certo,quando la religione insegna a trattare le donne come oggetti e i figli come proprieta'.
Questa e' la discriminante negativa universale ,non la nazionalita'.

ERRORE IN BUONA FEDE OD OMISSIONE IN CATTIVA FEDE?

GUARDATE PRIMA IL VIDEO DELLE IENE

http://www.video.mediaset.it/video/iene/interviste/257373/una-bimba-rapita-dal-padre-tunisino.html
RIFLESSIONE
Il colore della pelle ,ne' la nazionalita' possono considerarsi dei discriminanti ....ma la cultura e la propria religione
possono si' portare a questi risultati orribili.,a queste distorsioni dei diritti umani.    Perche' nel programma non e' stato detto chiaramente che e' la cultura islamica che porta a questi risultati e non la nazinalita' tunisina o marocchina o libica???.Tutte omissione gravissime che mettono l'accento e la spaccatura su una nazionalita' che di per se' non ha nessuna discriminante....ma si son ben guardati dal mettere l'accento sulla religione islamica ed e' da questa che provengono queste violazioni del rispetto della dignita' umana e dei diritti dei bambini,non certo dal fatto che uno dei genitori sia nigeriano o saudita o filippino.
Tutti i paesi paesi dell'area medio.orientale non hanno sottoscritto la convenzione dell' AJA DEL 1983 sugli aspetti civili del rapimento intenazionale di minori,tranne la Turchia.Non e' un caso di certo,quando la religione insegna a trattare le donne come oggetti e i figli come proprieta'.
Questa e' la discriminante negativa universale ,non la nazionalita'.

lunedì 31 ottobre 2011

OTTO MESI DI GUERRA E COMBATTIMENTI PER QUESTO?

Le prime bozze della nuova costituzione libica ispirate alle legge islamica. Il Cnt rifiuta l’invio di forze straniere di pace proposto dall’Onu. Inquietanti presenze jihadiste fra i ribelli. 

Tripoli (AsiaNews/ Agenzie) - La Libia del dopo Gheddafi rischia una deriva fondamentalista. Osservatori fanno notare che le bozze della nuova costituzione preparate dal Consiglio nazionale di transizione proclamano il Paese come Stato islamico fondato sulla sharia. A ciò si aggiunge il rifiuto categorico del Cnt ad accettare la presenza di forze internazionali sul suolo libico, compresi i caschi blu Onu. Secondo gli analisti molti dei “ribelli” appartengono a gruppi estremisti islamici, il cui fine principale è la creazione di uno Stato islamico e non la democrazia e i diritti umani.

L’articolo 1 della bozza della futura costituzione afferma che “la Libia è uno Stato indipendente democratico in cui il popolo è la fonte dell’autorità…L'islam è la religione dello Stato ed è la principale fonte per la legge e la giurisprudenza”. 
 Mustafa Abdel Jalil, che ieri ha sottolineato come la legge islamica (sharia) sarà la fonte di ispirazione della futura costituzione libica. Ieri Jalil ha tentato di rassicurare affermando che i libici sono "musulmani moderati", ma è sembrato servire a poco, date le numerose e pressanti richieste di garanzie. 

L'occidente sussulta........ L'Unione Europea ha lanciato un vero e proprio appello alle nuove autorità libiche affinché rispettino i diritti dell'uomo e i principi democratici. 
"Il Corano è la base e la nostra costituzione deve essere basata sulla sharia", hanno sottolineato i manifestanti raccolti a Piazza della Liberazione, da dove è partita a metà febbraio la contestazione popolare che è diventata un conflitto armato e ha messo fine a 42 anni di regno ininterrotti di Muammar Gheddafi. "Siamo un Paese musulmano e la nostra costituzione deve riflettere le nostre credenze religiose", ha dichiarato Ahmed al Moghrabi, che guida la preghiera in una moschea di Bengasi. "Sono i nostri uomini che hanno fatto la rivoluzione, non l'Occidente", ha aggiunto.
 La popolazione libica festeggia la morte del tiranno ballando nelle strade e sventolando bandiere multicolori. Sino a quando si sveglierà un mattino e si accorgerà che in fondo nulla è cambiato.
Il nuovo governo libico festeggia la scomparsa del dittatore e lo fa in un modo che lascia un poco perplessi. Infatti, la prima questione affrontata dal nuovo governo insediato a Tripoli, il nuovo governo di un paese distrutto da sette mesi di guerra, è stato il ripristino della Sharia, la legge islamica e del diritto alla poligamia.

OTTO MESI DI GUERRA E COMBATTIMENTI PER QUESTO?

Le prime bozze della nuova costituzione libica ispirate alle legge islamica. Il Cnt rifiuta l’invio di forze straniere di pace proposto dall’Onu. Inquietanti presenze jihadiste fra i ribelli. 

Tripoli (AsiaNews/ Agenzie) - La Libia del dopo Gheddafi rischia una deriva fondamentalista. Osservatori fanno notare che le bozze della nuova costituzione preparate dal Consiglio nazionale di transizione proclamano il Paese come Stato islamico fondato sulla sharia. A ciò si aggiunge il rifiuto categorico del Cnt ad accettare la presenza di forze internazionali sul suolo libico, compresi i caschi blu Onu. Secondo gli analisti molti dei “ribelli” appartengono a gruppi estremisti islamici, il cui fine principale è la creazione di uno Stato islamico e non la democrazia e i diritti umani.

L’articolo 1 della bozza della futura costituzione afferma che “la Libia è uno Stato indipendente democratico in cui il popolo è la fonte dell’autorità…L'islam è la religione dello Stato ed è la principale fonte per la legge e la giurisprudenza”. 
 Mustafa Abdel Jalil, che ieri ha sottolineato come la legge islamica (sharia) sarà la fonte di ispirazione della futura costituzione libica. Ieri Jalil ha tentato di rassicurare affermando che i libici sono "musulmani moderati", ma è sembrato servire a poco, date le numerose e pressanti richieste di garanzie. 

L'occidente sussulta........ L'Unione Europea ha lanciato un vero e proprio appello alle nuove autorità libiche affinché rispettino i diritti dell'uomo e i principi democratici. 
"Il Corano è la base e la nostra costituzione deve essere basata sulla sharia", hanno sottolineato i manifestanti raccolti a Piazza della Liberazione, da dove è partita a metà febbraio la contestazione popolare che è diventata un conflitto armato e ha messo fine a 42 anni di regno ininterrotti di Muammar Gheddafi. "Siamo un Paese musulmano e la nostra costituzione deve riflettere le nostre credenze religiose", ha dichiarato Ahmed al Moghrabi, che guida la preghiera in una moschea di Bengasi. "Sono i nostri uomini che hanno fatto la rivoluzione, non l'Occidente", ha aggiunto.
 La popolazione libica festeggia la morte del tiranno ballando nelle strade e sventolando bandiere multicolori. Sino a quando si sveglierà un mattino e si accorgerà che in fondo nulla è cambiato.
Il nuovo governo libico festeggia la scomparsa del dittatore e lo fa in un modo che lascia un poco perplessi. Infatti, la prima questione affrontata dal nuovo governo insediato a Tripoli, il nuovo governo di un paese distrutto da sette mesi di guerra, è stato il ripristino della Sharia, la legge islamica e del diritto alla poligamia.

domenica 30 ottobre 2011

UN AMORE VERO









Considerata "la donna più brillante d'Inghilterra" Iris Murdoch, romanziera e filosofa morì di Alzheimer nel 1999. Nata a Dublino nel 1919 la sua eccezionale personalità divenne un'icona per la sua generazione; scrisse 25 romanzi, gialli psicologici dalle trame bizzarre in cui il macabro si mescola a situazioni da commedia.

Difficile da inserire in un genere preciso, Iris Murdoch pubblicò il suo ultimo libro nel 1996 e nel 1997 le venne diagnosticata la malattia che la portò alla morte in meno di due anni.

Il regista Richard Eyre, direttore artistico del Royal National Theatre e vincitore di molti premi per la sua attività teatrale, debutta al cinema ispirandosi alla straordinaria e toccante storia d'amore tra Iris Murdoch e il critico letterario John Bayley.

Mentre Iris si dissolve gradualmente, il marito John le resta incondizionatamente devoto, tentando di prendersi cura di lei quando a malapena riesce ad occuparsi di sé.
Una storia d'amore raccontata anche dalla bravura di due attrici che riescono persino a somigliarsi.

L'Iris giovanile di Kate Winslet e quella dell'età matura di Judi Dench non si contrastano mai, sebbene il montaggio le avvicini tanto da confonderle. Lo spirito e sensibilità dell'una si armonizza perfettamente al carisma e alla maturità dell'altra.
Grande abilità degli attori e del regista che attraverso lo strategico e continuo passaggio dal passato al presente allontana il rischio del facile e lacrimevole sentimentalismo.