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giovedì 21 marzo 2019

LA CORTE DEI CONTI INCHIODA RENZI, NEL SILENZIO TOTALE DEI MEDIA ASSERVITI


Renzi, Corte dei conti accusa: a Firenze 4 anni di “gravi irregolarità” in bilancio
“Inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Così i giudici contabili bollano la gestione dell’attuale premier da primo cittadino del capoluogo toscano. E il successore-delfino Nardella deve trovare 50 milioni di euro.
E quattro. Il Comune di Firenze è costretto ancora una volta a ricevere i rilievi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo.
L’intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le rassicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l’intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono “gravi irregolarità” che generano “oltre all’inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito allagestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio un’ordinanza con cui invita l’ente “ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio”.
L’erede di Renzi, il fidato Nardella, sapeva che con la poltrona di primo cittadino avrebbe ricevuto in consegna anche qualche guaio. Ma non di tale entità. La percezione reale l’ha avuta lo scorso dicembre quando ha saputo che anche da Roma l’amico Matteo avrebbe regalato altri guai. Con esattezza minori entrate dallo Stato per 22 milioni. Il 27 dicembre 2014, dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finanziaria, Nardella ha ammesso: “Sappiamo solo che c’è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni”. Aggiungendo sconsolato: “Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie”. Non è servito. Non secondo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure prendendo atto che l’erede ha risolto qualche falla lasciata dal predecessore.
https://www.tg24-ore.com/2019/03/18/la-corte-dei-conti-inchioda-renzi-nel-silenzio-totale-dei-media-asserviti-3/amp

Sono piovuto su questa terra senza possibilità di governare il mio destino, inconsapevole e fragile come un feto, ma vecchio di mille e mille secoli, mi aggiro soldato alla nostra epoca, inesorabilmente legato al nostro tempo, a cercare fratelli che non sono più. P.P.P.

NESSUN "NOBEL" AI VERI ATTIVISTI DELL'AMBIENTE !


Gli índios Krenak stanno lottando per sopravvivere da due anni nel Rio Doce devastato dal crollo della diga di una multinazionale. Nessuno ha proposto il NOBEL.
Non siamo in Svezia, qui siamo nella merda.
In Brasile gli attivisti veri li bruciano vivi.
Il Brasile è il posto più pericoloso del mondo per chi sostiene gli indigeni.
Le terre indigene sono sfruttate per riempire di comfort gli europei e gli americani. Che poi manifestano quando diventa di moda perdio.
Niente inviti a Davos
Qui i potenti non hanno tremato.
Hanno sparato. Tanto.
E non ne ha parlato nessuno.
Nessuna TV, giornale, TG....
Hanno fatto una pagina apposta.Si chiama "Gli eroi esistono". Non ha più di 280 like. Forse non è gradita da Juncker.
Un triste elenco.....
Nel 2017 sono stati 197 gli attivisti ambientalisti uccisi nel mondo a causa delle loro lotte.
Il conto lo ha fatto la ong Global Witness, come riferisce il quotidiano britannico Guardian.
L'area più pericolosa per gli ambientalisti è l'America Latina. In Brasile sono state uccise 46 persone per le loro lotte ecologiste, in Colombia 32, in Messico 15. Le attività minerarie ed agricole sono le principali cause all'origine degli omicidi.
Squadroni della morte vengono assoldati dagli imprenditori per fare "piazza pulita" degli ambientalisti, spesso con la connivenza della polizia locale.
Le vittime sono per lo più esponenti di comunità indigene, che si oppongono alle nuove attività economiche sulle loro terre ancestrali. I delitti spesso rimangono impuniti, a causa della potenza economica dei mandanti e della povertà delle vittime.
Sulle Ande, in Perù e Colombia, sono stati uccisi attivisti che si opponevano all'apertura di nuove miniere, come pure nelle Filippine. In Amazzonia e in Asia vengono massacrati gli indigeni che si oppongono alle nuove piantagioni di soia, caffè, palme da olio e canna da zucchero, e alla deforestazione per far posto a pascoli per il bestiame. In Africa a colpire sono soprattutto i bracconieri, che uccidono i difensori di elefanti e rinoceronti.
Global Witness evidenzia però alcuni elementi positivi. Il numero dei morti, che cresceva da quattro anni, nel 2017 è rimasto stabile. Paesi come Honduras e Nicaragua hanno visto calare le vittime.
Una banca d'investimenti olandese, la Dutch Development Bank, che aveva finanziato una diga in Honduras contro la quale si batteva l'attivista Berta Caceres, uccisa da killer, ha annunciato che nei suoi investimenti futuri terrà conto del rispetto dei diritti umani.
Foto @lidiaurani - Nostro fratello Txhyfladja Fulni-ô. Uno dei suoi parenti è stato bruciato vivo. Vivono nellinsicurezza più assoluta. Tengono duro da 500 anni.
Nessuno ha proposto il Nobel.

mercoledì 20 marzo 2019

Se avesse potuto, Stanley Kubrick avrebbe scritturata per un remake di Shining

questa Adolescente che solo la credulità degli Imbecilli può ritenere capace di aver suscitato l’interesse dell’Establishment internazionale, nella pretesa di salvare il Mondo.
L’icona di questo Ecologismo d’accatto è solo il risultato di una operazione di marketing politico/mediatico alimentata da certi settori della Sinistra, nel tentativo di sopravvivere al fallimento epocale cui è consegnata.

Si potrebbe pensare: ad un accanimento terapeutico, teso a rubare respiro a questa specie di Fenomeno svedese, o ad un maldestro tentativo di rilanciare un clima sessantottino; tuttavia, occorre fare i conti con la realtà: Gretina è solo una vittima ed i Giovani sono, nella più parte dei casi, dei suggestionabili ignoranti pronti a prostituire la propria freschezza per una ricarica telefonica o per una pasticca.
L’Una e gli Altri, per rendersi credibili dovrebbero studiare; sottrarsi a speculazioni di basso profilo; assumere cognizione di causa e non prestarsi a slogans melensi, dall’improbabile contenuto.
Una mobilitazione intelligente, e non strumentale, dovrebbe essere informata ed agganciata a dinamiche rispettose di altre emergenze: quelle trascurate e taciute dai Signori della Terra, con atteggiamenti omertosi degni delle peggiori Mafie.
Battersi, dunque, contro i diritti negati; contro la manipolazione della Informazione, incaricata di indottrinare le Masse; contro la diffusione inarginata della droga; contro la Pedofilia; contro il crollo della Famiglia e della Scuola; contro la decadenza sociale e la sopraffazione di una Magistratura a due velocità; contro la denatalità; contro l’uso mercenario dell’affitto uterino; contro la soppressione delle nostre radici, della nostra Civiltà e della nostra Cultura; contro il collasso dell’Etica pubblica.
Battersi per esigere un Futuro affrancato dalle soverchierie dei Padroni di turno: inossidabili Mostri in doppiopetto.
Diversamente: storicizzato il peggior puttanesimo di Regime: maschile e femminile, sarà salvata una Terra senza più uomini.
imolaoggi.it/2019/03/19/non-ce-piu-dio-non-ce-piu-patria-non-ce-piu-famiglia/