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venerdì 1 ottobre 2010

RISPONDETE TUTTI...URGENTE!!!!

Nostalgia  dell'atmosfera anni '80....voglio un referendum popolare...anzi universale...a chi manca????
Avrei voluto viverla in prima persona in maniera piu' totale...pero' mi sono goduta da adolescente i suoi colpi di coda musicale,modaioli e i suoi aperitivi,(di nascosto naturalmente) ecc.
dalla morte di John Lennon, al ferimento del Papa Giovanni Paolo II, le isole Falkland, il disco dei Pink Floyd The Wall, ...gli spot storici...S.Pellegrino,Beppe Grillo e lo yogurt...mmmm  e quel ragazzo in lavanderia che si sfila i Levis 501????  Mitica la telefonata che allunga la vita della SIP.
Si affaccia nel 1992 il sesso sicuro con lo spot della CONTROL NATURE  in una classe oggi impossibile da considerare e che mai ho visto neanche io nel mio cammino milano%20da%20bere-thumbscolastico..coraggiosa,solidale,impegnata,adulta.
Fantastico lo spot dei rubinetti Zucchetti con l'omino che faceva acqua da tutte le parti.
La musica ?????   Rispondete ....

Chi dimentica la musica trascinante e quel geniaccio di Kevin Bacon nel film “Footloose” del 1984?La voce grandiosa di Loggins stimola a lanciarsi una danza sfrenata ancora adesso, nonostante siano passati molti anni.


Non per nulla si prevede l'inizio delle riprese del remake nel 2011 ad opera dello stesso Craig Zadan che produsse il primo....1 Aprile 2011..tenetevi pronti!!!!
Mentre Hollywood già da un po' di tempo sforna film ispirati alle serie di allora, come Hazzard ed il recentissimo  A-Team.
 

Certo gli anni 80 furono esagerati, chiassosi, pacchiani, smodati ed edonisti nel senso più vero della parola; diedero vita a un mondo colorato e kitsch dove a tutti era promesso divertimento, consumo, soldi e carriera, anzi dove l'essenza stessa del divertimento consisteva nel comprare, consumare e apparire.
Insomma, superficialmente e a prima vista sembrerebbero davvero molto simili ai nostri tempi, ma non è così. È vero, siamo ancora volgari, superficiali, chiassosi, consumisti, arrivisti, rampanti, narcisi e con il mito dei soldi e della carriera, della tv e della notorietà, ma manca in tutti un elemento fondamentale di quei tempi, senza il quale non è possibile tentare nessun confronto: l'innocenza.

Un referendum sarebbe auspicabile ...proprio qui su questi post
VIVA O ABBASSO GLI ANNI 80????


DAI...FORZA..iniziate a rispondermi e portatemi un Cosmopolitan...vi prego

RISPONDETE TUTTI...URGENTE!!!!

Nostalgia  dell'atmosfera anni '80....voglio un referendum popolare...anzi universale...a chi manca????
Avrei voluto viverla in prima persona in maniera piu' totale...pero' mi sono goduta da adolescente i suoi colpi di coda musicale,modaioli e i suoi aperitivi,(di nascosto naturalmente) ecc.
dalla morte di John Lennon, al ferimento del Papa Giovanni Paolo II, le isole Falkland, il disco dei Pink Floyd The Wall, ...gli spot storici...S.Pellegrino,Beppe Grillo e lo yogurt...mmmm  e quel ragazzo in lavanderia che si sfila i Levis 501????  Mitica la telefonata che allunga la vita della SIP.
Si affaccia nel 1992 il sesso sicuro con lo spot della CONTROL NATURE  in una classe oggi impossibile da considerare e che mai ho visto neanche io nel mio cammino milano%20da%20bere-thumbscolastico..coraggiosa,solidale,impegnata,adulta.
Fantastico lo spot dei rubinetti Zucchetti con l'omino che faceva acqua da tutte le parti.
La musica ?????   Rispondete ....

Chi dimentica la musica trascinante e quel geniaccio di Kevin Bacon nel film “Footloose” del 1984?La voce grandiosa di Loggins stimola a lanciarsi una danza sfrenata ancora adesso, nonostante siano passati molti anni.


Non per nulla si prevede l'inizio delle riprese del remake nel 2011 ad opera dello stesso Craig Zadan che produsse il primo....1 Aprile 2011..tenetevi pronti!!!!
Mentre Hollywood già da un po' di tempo sforna film ispirati alle serie di allora, come Hazzard ed il recentissimo  A-Team.
 

Certo gli anni 80 furono esagerati, chiassosi, pacchiani, smodati ed edonisti nel senso più vero della parola; diedero vita a un mondo colorato e kitsch dove a tutti era promesso divertimento, consumo, soldi e carriera, anzi dove l'essenza stessa del divertimento consisteva nel comprare, consumare e apparire.
Insomma, superficialmente e a prima vista sembrerebbero davvero molto simili ai nostri tempi, ma non è così. È vero, siamo ancora volgari, superficiali, chiassosi, consumisti, arrivisti, rampanti, narcisi e con il mito dei soldi e della carriera, della tv e della notorietà, ma manca in tutti un elemento fondamentale di quei tempi, senza il quale non è possibile tentare nessun confronto: l'innocenza.

Un referendum sarebbe auspicabile ...proprio qui su questi post
VIVA O ABBASSO GLI ANNI 80????


DAI...FORZA..iniziate a rispondermi e portatemi un Cosmopolitan...vi prego

giovedì 30 settembre 2010

SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE....

IL MIO UOMO E' UNA CANAGLIA....(dice lui.....)


Una persona che mi sa ascoltare, comprendere e magari spesso perdonare.  Alla larga dagli uomini poco espansivi o duri nei modi di fare. Sono abbastanza autonoma da non aver bisogno di un uomo santo protettore, ma comunque devo essere sicura di essere accettata e soprattutto che mi parli in silenzio. Per conquistare  il mio uomo ed in genere gli uomini duri,se qualcuna fosse interessata, funzionano la spensieratezza, i sorrisi, l'ironia, l´esser naturali ,..........insomma ...la donna canaglia....piu' canaglia di lui.



SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE....

IL MIO UOMO E' UNA CANAGLIA....(dice lui.....)


Una persona che mi sa ascoltare, comprendere e magari spesso perdonare.  Alla larga dagli uomini poco espansivi o duri nei modi di fare. Sono abbastanza autonoma da non aver bisogno di un uomo santo protettore, ma comunque devo essere sicura di essere accettata e soprattutto che mi parli in silenzio. Per conquistare  il mio uomo ed in genere gli uomini duri,se qualcuna fosse interessata, funzionano la spensieratezza, i sorrisi, l'ironia, l´esser naturali ,..........insomma ...la donna canaglia....piu' canaglia di lui.



lunedì 27 settembre 2010

caro aldo

 
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Aldo Donati, nato a Roma nel 1952, appartiene alla grande famiglia dei cantautori romani.
Il suo debutto nel mondo della canzone è legato alla “Schola Cantorum” storica formazione melodica nella quale Aldo riesce immediatamente a mettersi in luce.
Pochi anni dopo (precisamente nel 1977) grazie al suo innegabile talento artistico e alla sua voce inconfondibile, si presenta come solista con un pezzo che rimarrà forse il suo brano più famoso: "Tut tut tut" scritto in collaborazione con E. De Angelis. La particolarità di questo brano, dalla melodia semplice e dal testo non troppo impegnato, sta probabilmente nella ritmica: un “charleston” che ricorda le basi utilizzate da Natalino Otto.
Il finale con il suono del telefono occupato campionato, sarà utilizzato in altri brani assai più recenti.
Nel 1980, sull'onda del successo di "Tut tut tut", tenta l'avventura a Sanremo con il bellissimo brano "Canterò canterò canterò" portato con sentimento e convinzione fino alla serata finale. Questo brano sarà poi reinterpretato da Gianni Morandi in un particolarissimo LP contenente fra gli altri brani: Mariù, con la quale Gianni partecipò proprio al Sanremo '80 e un'interessantissima cover di “Eleanor Rigby”, conosciuto ed eccentrico pezzo dei Beatles.
Possiamo vedere l'interpretazione di Aldo durante il Sanremo 1980.
Un anno più tardi si fregia di una prestigiosa collaborazione con Mogol insieme al quale compone l'evergreen "Canzoni stonate", lasciata, forse per una ragione di incompatibilità vocale all'interpretazione ancora di Gianni Morandi.
Canzoni Stonate non ha certo bisogno di presentazioni, alcuni critici la ritengono, insieme a "La mia nemica amatissima", uno dei pezzi più belli scritti per Morandi tra gli anni '70 e '80.
L'anno successivo, rafforzando la sua collaborazione con Mogol, Aldo decide di regalarsi la dolcissima "Cantando" presto hit delle charts italiane.
Decisa svolta nel 1987: Aldo produce, assieme ad un altro inafferabile big della musica italiana - Pasquale Panella - l'album "... e mi metto a cantare" dal quale verranno estratti i singoli "va via" e "cadere".

Nel 1993 fa una fugace apparizione a Sanremo riaggregandosi alla Schola Cantorum e interpretando insieme al compagno di mille battaglie Cheli, la malinconica "Sulla strada del mare".

caro aldo


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Aldo Donati, nato a Roma nel 1952, appartiene alla grande famiglia dei cantautori romani.
Il suo debutto nel mondo della canzone è legato alla “Schola Cantorum” storica formazione melodica nella quale Aldo riesce immediatamente a mettersi in luce.
Pochi anni dopo (precisamente nel 1977) grazie al suo innegabile talento artistico e alla sua voce inconfondibile, si presenta come solista con un pezzo che rimarrà forse il suo brano più famoso: "Tut tut tut" scritto in collaborazione con E. De Angelis. La particolarità di questo brano, dalla melodia semplice e dal testo non troppo impegnato, sta probabilmente nella ritmica: un “charleston” che ricorda le basi utilizzate da Natalino Otto.
Il finale con il suono del telefono occupato campionato, sarà utilizzato in altri brani assai più recenti.
Nel 1980, sull'onda del successo di "Tut tut tut", tenta l'avventura a Sanremo con il bellissimo brano "Canterò canterò canterò" portato con sentimento e convinzione fino alla serata finale. Questo brano sarà poi reinterpretato da Gianni Morandi in un particolarissimo LP contenente fra gli altri brani: Mariù, con la quale Gianni partecipò proprio al Sanremo '80 e un'interessantissima cover di “Eleanor Rigby”, conosciuto ed eccentrico pezzo dei Beatles.
Possiamo vedere l'interpretazione di Aldo durante il Sanremo 1980.
Un anno più tardi si fregia di una prestigiosa collaborazione con Mogol insieme al quale compone l'evergreen "Canzoni stonate", lasciata, forse per una ragione di incompatibilità vocale all'interpretazione ancora di Gianni Morandi.
Canzoni Stonate non ha certo bisogno di presentazioni, alcuni critici la ritengono, insieme a "La mia nemica amatissima", uno dei pezzi più belli scritti per Morandi tra gli anni '70 e '80.
L'anno successivo, rafforzando la sua collaborazione con Mogol, Aldo decide di regalarsi la dolcissima "Cantando" presto hit delle charts italiane.
Decisa svolta nel 1987: Aldo produce, assieme ad un altro inafferabile big della musica italiana - Pasquale Panella - l'album "... e mi metto a cantare" dal quale verranno estratti i singoli "va via" e "cadere".

Nel 1993 fa una fugace apparizione a Sanremo riaggregandosi alla Schola Cantorum e interpretando insieme al compagno di mille battaglie Cheli, la malinconica "Sulla strada del mare".

UN MIO DOLCISSIMO AMICO

Ennio Girolami      
                
Nel 1957 Ennio Girolami recita nel film Le notti di Cabiria accanto a Giulietta Masina e François Périer.
Nel 1958 lavora con il regista Mauro Bolognini sul set del film Giovani mariti.
Nel 2001 fa parte del cast del film Velocità massima come spalla dei protagonisti Valerio Mastandrea e Cristiano Morroni.


Quante cose hai vissuto..caro ennio,mio dolce amico....mi guardi e mi racconti con i tuoi vivissimi occhi tutto quello che una vita come la tua puo' racchiudere..ascoltarti e' una gioia,perche' c'e' ancora tanta gioia dentro di te.


UN MIO DOLCISSIMO AMICO

Ennio Girolami      
                
Nel 1957 Ennio Girolami recita nel film Le notti di Cabiria accanto a Giulietta Masina e François Périer.
Nel 1958 lavora con il regista Mauro Bolognini sul set del film Giovani mariti.
Nel 2001 fa parte del cast del film Velocità massima come spalla dei protagonisti Valerio Mastandrea e Cristiano Morroni.


Quante cose hai vissuto..caro ennio,mio dolce amico....mi guardi e mi racconti con i tuoi vivissimi occhi tutto quello che una vita come la tua puo' racchiudere..ascoltarti e' una gioia,perche' c'e' ancora tanta gioia dentro di te.


principessa?

mi aspetto troppo dalla vita...
...Ma ti aspetto...                         

ti aspetto...

temo per il tuo futuro,amore
che t'inoltri per sentieri rarefatti
dove non ascolti piu' parole umane.

Solo suoni sintetici e luci astrali,
vuoti messaggi a cuori esangui,senza vita.

Che non ti colga mai in questi spazi
la noia degli esseri inanimati,senza luce.


ti aspetto...

temo per il tuo futuro,amore
che t'inoltri per sentieri rarefatti
dove non ascolti piu' parole umane.

Solo suoni sintetici e luci astrali,
vuoti messaggi a cuori esangui,senza vita.

Che non ti colga mai in questi spazi
la noia degli esseri inanimati,senza luce.


domenica 26 settembre 2010


la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me.....
la cambio  io la vita che...che mi ha deluso piu' di te...
portami al mare..fammi sognare e
dimmi che non vuoi morire....


                                     

la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me.....
la cambio  io la vita che...che mi ha deluso piu' di te...
portami al mare..fammi sognare e
dimmi che non vuoi morire....


                                     

Senza chat, Facebook e avatar non si vive: dipendenza da internet






ROMA - Non ci sono studi ufficiali, ma la dipendenza da internet sta diventando anche in Italia una patologia: il 10% di chi 'frequenta' assiduamente internet, infatti, potrebbe esserne dipendente. Una vera e propria assuefazione, una «droga» , che adesso in Italia, a Roma, si può curare al policlinico Gemelli, dove è nato un centro di cura per la dipendenza da internet, che ha aperto i battenti proprio oggi, con i primi due iscritti. A seguire i pazienti lo psichiatra Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio, e lo psicologo dell'associazione «La promessa» Lucio De Alessandris


Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, asserisce che la dimensione massima di una vera rete sociale è limitata a circa 150 membri. Tale numero deriva da studi di sociologia e soprattutto di antropologia, sulla dimensione massima di un "villaggio". Il tentativo di violare tale regola è attuato dalle reti sociali su Internet: la rete delle relazioni sociali tessuta ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della propria vita, si può così "materializzare", organizzare in una "mappa" consultabile, e arricchire di nuovi contatti.


Chat room e instant messaging sono strumenti per comunicare in tempo reale, con una o più persone contemporaneamente, siano essere "amici" o completi estranei.
Spesso le persone che ne diventano dipendenti hanno qualche difficoltà a stabilire rapporti significativi con altre persone. La natura anonima e da subito confidenziale delle chat crea prontamente un senso di comunità, di relazione e di intimità. La frequenza a particolari "stanze", dove si "chiacchiera" di un particolare argomento, può sopperire a bisogni non soddisfatti nella vita reale di sostegno, accettazione, appartenenza e persino intimità e "amore".
.Succede  che vi siano persone che si scagliano contro i dipendenti da alcool o cocaina e poi si collegano passando cinque ore in una chat room"
Il motivo principale del successo e della rapida espansione di Internet sta nel fatto che, in rete, diventa possibile la circolarità delle informazioni, sfruttando le risorse della comunicazione telematica (interattività, ipertestualità e tempestività). Come laboratorio individuale la Rete si trasforma in una sorta di grosso contenitore dal quale attingere informazioni e materiale multimediale, nel quale ricercare, in un ambiente relativamente protetto, stimoli ed emozioni. Come laboratorio sociale Internet offre molto, per facilità d'uso e di accesso a relazioni con altre persone, a rapporti di amicizia, sentimentali o pseudosessuali. Internet si presta anche come contenitore (inteso ora in senso più strettamente psicodinamico) delle proprie emozioni, come schermo bianco per la proiezione di pulsioni e fantasie, come contesto relazionale nel quale agire i propri schemi comportamentali o sperimentarne di nuovi, rimanendo “agganciato” alla Rete sempre di piu'. 


La dipendenza, inoltre, è vissuta in maniera diversa da uomini e donne: i primi sono interessati dalla ricerca di notizie, dai giochi, dal sesso virtuale. Cercano potere, status e supremazia, gravitando tra eccesso di informazione, giochi interattivi aggressivi e chat room.

Di contro, le donne usano il web per lo più per trovare sostegno, amici, relazioni sentimentali.
Ho notato in molte di queste persona la sindrome detta “ancora un altro minuto”: tipica risposta.....come quando a un alcolista viene chiesto di smettere di bere e questo risponde “ancora un altro drink”.


.Tra i segnali più evidenti ci sono uno scarso interesse per la propria salute e l’alimentazione; diminuzione dell’attività fisica e della socializzazione, e la tendenza a negare il problema e a mentire.
 Tutto questo altro non è che sintomo di dipendenza, solitudine e mancanza di fiducia in sé stessi,al contrario queste persone credono di essere molto piu furbe di tutti gli altri connessi in rete e di essere padroni di se stessi.


 

Senza chat, Facebook e avatar non si vive: dipendenza da internet






ROMA - Non ci sono studi ufficiali, ma la dipendenza da internet sta diventando anche in Italia una patologia: il 10% di chi 'frequenta' assiduamente internet, infatti, potrebbe esserne dipendente. Una vera e propria assuefazione, una «droga» , che adesso in Italia, a Roma, si può curare al policlinico Gemelli, dove è nato un centro di cura per la dipendenza da internet, che ha aperto i battenti proprio oggi, con i primi due iscritti. A seguire i pazienti lo psichiatra Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio, e lo psicologo dell'associazione «La promessa» Lucio De Alessandris


Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, asserisce che la dimensione massima di una vera rete sociale è limitata a circa 150 membri. Tale numero deriva da studi di sociologia e soprattutto di antropologia, sulla dimensione massima di un "villaggio". Il tentativo di violare tale regola è attuato dalle reti sociali su Internet: la rete delle relazioni sociali tessuta ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della propria vita, si può così "materializzare", organizzare in una "mappa" consultabile, e arricchire di nuovi contatti.


Chat room e instant messaging sono strumenti per comunicare in tempo reale, con una o più persone contemporaneamente, siano essere "amici" o completi estranei.
Spesso le persone che ne diventano dipendenti hanno qualche difficoltà a stabilire rapporti significativi con altre persone. La natura anonima e da subito confidenziale delle chat crea prontamente un senso di comunità, di relazione e di intimità. La frequenza a particolari "stanze", dove si "chiacchiera" di un particolare argomento, può sopperire a bisogni non soddisfatti nella vita reale di sostegno, accettazione, appartenenza e persino intimità e "amore".
.Succede  che vi siano persone che si scagliano contro i dipendenti da alcool o cocaina e poi si collegano passando cinque ore in una chat room"
Il motivo principale del successo e della rapida espansione di Internet sta nel fatto che, in rete, diventa possibile la circolarità delle informazioni, sfruttando le risorse della comunicazione telematica (interattività, ipertestualità e tempestività). Come laboratorio individuale la Rete si trasforma in una sorta di grosso contenitore dal quale attingere informazioni e materiale multimediale, nel quale ricercare, in un ambiente relativamente protetto, stimoli ed emozioni. Come laboratorio sociale Internet offre molto, per facilità d'uso e di accesso a relazioni con altre persone, a rapporti di amicizia, sentimentali o pseudosessuali. Internet si presta anche come contenitore (inteso ora in senso più strettamente psicodinamico) delle proprie emozioni, come schermo bianco per la proiezione di pulsioni e fantasie, come contesto relazionale nel quale agire i propri schemi comportamentali o sperimentarne di nuovi, rimanendo “agganciato” alla Rete sempre di piu'. 


La dipendenza, inoltre, è vissuta in maniera diversa da uomini e donne: i primi sono interessati dalla ricerca di notizie, dai giochi, dal sesso virtuale. Cercano potere, status e supremazia, gravitando tra eccesso di informazione, giochi interattivi aggressivi e chat room.

Di contro, le donne usano il web per lo più per trovare sostegno, amici, relazioni sentimentali.
Ho notato in molte di queste persona la sindrome detta “ancora un altro minuto”: tipica risposta.....come quando a un alcolista viene chiesto di smettere di bere e questo risponde “ancora un altro drink”.


.Tra i segnali più evidenti ci sono uno scarso interesse per la propria salute e l’alimentazione; diminuzione dell’attività fisica e della socializzazione, e la tendenza a negare il problema e a mentire.
 Tutto questo altro non è che sintomo di dipendenza, solitudine e mancanza di fiducia in sé stessi,al contrario queste persone credono di essere molto piu furbe di tutti gli altri connessi in rete e di essere padroni di se stessi.