Benvenuti
sabato 30 gennaio 2016
mercoledì 27 gennaio 2016
Vi chiedo di dedicare un momento alla lettura di questa poesia, per non dimenticare mai le atrocità commesse dal regime nazista.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Marc Chagall, Sopra Vitebsk, 1914.
In quest’opera riconosciamo una delle figure ricorrenti nell’arte di Chagall: l’ebreo errante, rappresentato con il bastone e il sacco in cui ha raccolto ciò che possiede. L’uomo sta fuggendo da Vitebsk, paese natale dell’artista. Come in gran parte della produzione artistica di Chagall, l’uso di un linguaggio onirico e fiabesco racconta un dramma reale: quello della persecuzione degli ebrei nella Russia dello zar, circostanza che ha condizionato la giovinezza dell’artista bielorusso.
In quest’opera riconosciamo una delle figure ricorrenti nell’arte di Chagall: l’ebreo errante, rappresentato con il bastone e il sacco in cui ha raccolto ciò che possiede. L’uomo sta fuggendo da Vitebsk, paese natale dell’artista. Come in gran parte della produzione artistica di Chagall, l’uso di un linguaggio onirico e fiabesco racconta un dramma reale: quello della persecuzione degli ebrei nella Russia dello zar, circostanza che ha condizionato la giovinezza dell’artista bielorusso.
"Vergogna, hai umiliato tutta Italia". Sgarbi scatenato, Renzi massacrato.
Sgarbi: “Coprire le statue gesto da capre ignoranti”
Neppure ai tempi delle visite di Gheddafi, scrive Sgarbi, in Italia si arrivò a tanto. Il punto, prosegue, è che "non è possibile confondere il presidente dell'Iran con il califfo al-Baghdadi, la Persia non è l'Isis e Rouhani non è Bin Laden"
Statue coperte ai Musei Capitoli in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani, Roma, 25 gennaio 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/politica-mondiale/sgarbi-coprire-le-statue-gesto-da-capre-ignoranti-2370629/?utm_medium=social&utm_campaign=postplanner&utm_source=facebook.com#sthash.1Et1Gg3C.dpuf
martedì 26 gennaio 2016
Se la ami .............
Chiamala , falle sapere il numero di volte che pensi a lei, cantale una canzone. Dedicale un film che la faccia ridere, mandale una lettera vuota, dille che può scriverci tutto quello che vuole sentirsi dire. Falle il solletico sulle guance, baciale i capelli, portala a fare un giro in un campo. Regalale un fiore. Regalale mille fiori, regalale un campo di fiori. Comprale un libro che nessuno ha mai letto. Prendile un cd che nessuno ha mai ascoltato. Fai qualsiasi cosa, ma non fartela sfuggire. L’amore non sta mai fermo troppo a lungo, quasi sempre e' troppo tardi.
cit.
La gente non è cattiva, mia cara.
E’ idiota, il che è ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L’idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all’istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso in quanto può rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che considera diversi, perché hanno altre opinioni, perché parlano un’altra lingua, perché non sono nati nel suo paese o perché non approva il loro modo di divertirsi. Nel mondo c’è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.
domenica 24 gennaio 2016
Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati. Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida. Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno. Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente. Le quarantenni, una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle giovani. Le quarantenni sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille o se ti stai comportando da tale. Non hai bisogno di chiederti in che rapporti siete. Si, apprezziamo le ultraquarantenni per un sacco di ragioni. Sfortunatamente, la cosa non è reciproca. Per ogni fantastica, intelligente, sexy e ben pettinata quarantenne (e OLTRE) c’è un ometto calvo e con la pancetta che si rende ridicolo con una cameriera di 22 anni.
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