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giovedì 5 novembre 2015

Dai alle persone quello che meritano, non ciò che vogliono.


IL CUORE HA LE SUE RAGIONI, CHE LA RAGIONE NON CONOSCE. - Blaise Pascal -


BUONGIORNO

"Vedi, mi sento come una persona che non ha niente da dimostrare a nessuno; che non ha strategie o tattiche o piani d’azione perché, in realtà, non mi interessa mostrarmi per quello che non sono . So di essere  una persona divertente, di cui è piacevole la compagnia. Ma  voglio che lo scoprano gli altri. E d’altra parte io potrò legarmi, in futuro, solo a quella persona che - senza che io faccia alcunché - capirà chi io sia dietro questa facciata scostante. Per ora non mi va di essere divertente per il semplice fatto che non mi sento così. Non voglio sedurre nessuno.  Se permetti, aspetto che siano gli altri a sedurre me.”

mercoledì 4 novembre 2015

'' Quanti anni hai''? '' Ho l'eta' di una donna che si sente ancora un po' bambina...troppo 'grande' per tornare indietro...e ancora troppo piccola per smettere di sognare''.


Intervento del grande attore Gary Oldman al "Jimmy Kimmel Live!", nel quale invita gli atleti professionisti ad astenersi dall'improvvisarsi attori.

https://www.youtube.com/watch?v=AVL-YKgOLMI&feature=youtu.be

Gian Lorenzo Bernini

                                                              Secondo le fonti, lo scultore passava intere giornate a misurare, studiare e ritrarre quanto di eccellente era contenuto nelle Stanze Vaticane. Quei capolavori saranno per lo scultore fonte di ispirazione, ma mai ritrarrà quelle forme in modo stanco e ripetitivo. I marmi scolpiti dal grande maestro si caratterizzano per un intenso studio psicologico. I suoi personaggi sono in grado di parlare, urlare, gioire, soffrire e di instaurare con lo spettatore un livello di comunicazione mai  raggiunto prima.
http://restaurars.altervista.org/bernini-scultore-del-profondo/


Imparate dalle foglie l'eleganza, anche quando si cade. Buongiorno


lunedì 2 novembre 2015

Dei Sepolcri… la mitica poesia di Ugo Foscolo non può mancare oggi…

 

Qui la          SECONDA PARTE

Il Santo di Assisi chiamava ‘sorella’ anche la morte.

Francesco d’Assisi ha attraversato il mondo come la carezza di Dio all’umanità. Ma proprio lui, che per tutto il corso della vita aveva desiderato e coltivato l’armonia tra gli animi, verobonum commune, nonostante l’amore irriducibile di alcuni frati, muore in una bolgia di dissensi, confusione, paura del nulla che tuttavia solo la fine di una grande personalità può suscitare. Di contro all’affetto degli amici più stretti, l’attitudine al nulla nichilista di molti rimase a vegliare con sora nostra morte assieme al corpo del santo, mentre le sue parole e i suoi pensieri venivano attratti verso l’alto, ad altezze alle quali persino i confratelli, e tutti coloro che lo avevano amato, non potevano aspirare pur addolorandosi e piangendo quello che era appena diventato un ricordo, la fine di un amore terreno.
Nella scena della composta venerazione e del compianto dei frati per la perdita di Francesco che, tra il 1325 e il 1328, Giotto dipinse in Santa Croce, a Firenze, una nuova luce prese il sopravvento sulla concezione medievale della morte, come esempio di vita resa straordinaria attraverso un modello concretamente realizzabile. 

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IL MILANESE IMBRUTTITO

https://www.facebook.com/IlMilaneseImbruttito/videos

BUONGIORNO!!!!!!!!!!!!!!