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sabato 4 giugno 2016

Ci sono persone che non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono vivere. Charles Bukowski



Ho sempre desiderato vestirmi da eroe, ma i vestiti di mio padre mi vanno larghi.

E’ meglio non viziare troppo il prossimo e mandarlo ogni tanto all’inferno. -Elsa Morante-

[...] Se un giorno vedessi anche una sola persona che fa o dice qualcosa di insolito, mi aiuterebbe a tirare avanti. Invece sono stantii, grigi. Non c'è slancio. Occhi, orecchie, gambe, voci ma niente. Rinchiusi dentro se stessi, si prendono in giro [...]

E poi la mattina ti svegli così. Imperfetta, imprecisa, inadeguata, sgualcita. Unica.

morto Muhammad Ali, il pugno d'acciaio corroso dal parkinson

Cassius Clay, icona di un tempo, è morto all'età di 74 anni. L'uomo che disse no al Vietnam e alla sua leggenda dette il nome di Muhammad Alì.

Quando decido di far qualcosa, ce la metto tutta. Ma quando decido di non fare più niente, m’impegno di più.

buon dì

mercoledì 1 giugno 2016

«Quanto è totale la presenza, altrettanto è radicale l’assenza».

 
Simone de Beauvoir, “Memorie d’una ragazza perbene”

LASCIA CHE IO PIANGA LA CRUDA SORTE



FATTI PER SOFFRIRE.
Non so quanti lettori al nome di Farinelli associano i castrati per finalità musicale, o “cantori evirati”. La castrazione dei maschi in età prepuberale al fine di mantenere la voce acuta, fu pratica costante nella Roma papalina. Soprattutto nel periodo barocco, per le esigenze delle cantate di soprano e contralto (nelle quali non potevano essere impiegate le donne), vi fu il boom di impiego nelle cantorie. 
La stessa pratica, sia detto per inciso, si aveva la parte dei mussulmani che avendo la necessità di impiegare gli eunuchi negli harem e non potendo castrare per espresso divieto del Corano, demandavano tale compito ai cristiani.
Il principe dei cantanti lirici castrati fu senza dubbio Carlo Broschi, detto Farinelli. Nacque ad Andria nel 1705 e morì a Bologna nel 1782. Ebbe una seria preparazione musicale a cui fu indirizzato, assieme al fratello Riccardo, fin da piccolo. Fu proprio Riccardo, all’indomani della morte del padre, a volere per Carlo la castrazione, eseguita nel 1717. Farinelli fu il nome d’arte (tutti i castrati sceglievano il proprio) che ben presto divenne famoso in Italia e in Europa grazie alle eccelse performance raggiunte. Egli eccelleva sia nel registro leggero che nel registro patetico. Nella sua voce si trovavano riunite la forza, la dolcezza e l’estensione. Un consenso praticamente unanime ancor oggi assegna a Farinelli il riconoscimento del più grande cantante nella storia dell’opera lirica.
Malgrado l’enorme successo e il potere che ne conseguì, Farinelli soffrì fino alla fine dei suoi giorni di solitudine e di malinconia.
Nel 1994 il regista belga Gérard Corbiau ha realizzato il film “Farinelli – Voce regina”. Uno dei pregi di questo film è l’aver riprodotto la voce angelica di Farinelli grazie al computer e a sofisticati accorgimenti elettronici.





Plus je vieillis, moins j'écoute ce que les gens disent et plus je regarde ce qu'ils font. Andrew Carnegie

Più invecchio, meno ascolto quello che la gente dice e più guardo quello che fanno.

a proposito di quello che è successo stanotte......BUONGIORNO!

domenica 29 maggio 2016

" A maaaaaaa'..maaa'... e se te dice n'ha capito n'ha capito.!.." ... anche se il vero capolavoro è la posa da pistolero davanti allo specchio... Unico Alberto Sordi, semplicemente unico...

Ti lasci toccare solo da chi ha l'anima più in fiamme della tua. Gli permetti anche di toccarti il cuore. Gli permetti tutto.

Una tomba per le lucciole. Perchè devi assolutamente vederlo.

Capolavoro del cinema d'animazione,diretto dal maestro Isao Takahada,cofondatore dello Studio Ghibli. Edito nelle sale giapponesi nel 1988,questa pellicola è uno sconvolgente quanto tragicamente vero spaccato sulla vita durante il secondo conflitto mondiale in stile fortemente neorealista.
Un film struggente, doloroso, a volte quasi insopportabile ma allo stesso tempo vero,onesto e poetico come pochi altri. 
 La disperazione, la paura della morte e della fame annullano ogni capacità cognitiva e, per alcuni, neanche l'amore per i propri cari fa differenza. 
Sebbene il film cominci mostrando la morte del protagonista sarebbe sbagliato e superficiale affermare che La tomba delle lucciole ci voglia mostrare soltanto la morte causata dalla guerra, è qualcosa di più: un monito. 
tomba-lucciole (1)
Questo film è una perfetta immagine della vita e dell'animo umano,di come essi vengano storpiati e snaturati dal conflitto,dell'individualità dell'uomo,della sua indifferenza di fronte alle difficoltà dei più deboli,di come ogni individuo tenti di sopravvivere. Pertanto la morte può essere indicata solo come una conseguenza;l'inevitabile conclusione di un sentiero che la guerra obbliga a percorrere.
Nel caso specifico de La tomba delle lucciole sarà ilquattordicenne Seita,costretto dai bombardamenti su Kōbe, ad imboccare il sentiero del dolore, della fame e della morte. Sentiero che lo porterà a doversi prendere cura della sorellina Setsuko di appena quattro anni e a fuggire da Kōbe in cerca di un luogo in cui proteggersi dai bombardamenti.
  Il film è uscito per la prima volta al cinema in Italia solo  il 10 e 11 novembre 2015. Vergognosamente poco a dir la verità, ma ormai siamo tristemente famosi per il rarissimo  riconoscimento dei contenuti importanti , soprattutto per la fascia di intrattenimento dedicata ai ragazzi. 
Ma questa forse non e' una pellicola adatta nè ai ragazzi, nè agli adulti snaturati e distorti da quest'epoca  alla stessa stregua di come si è eviscerati da una guerra, di tutti i nostri migliori sentimenti e della nostra sensibilità.
Vi lascio  il link di questo capolavoro di pura poesia . Un consiglio: armatevi di fazzolettini.Una tomba per le lucciole (1988)