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lunedì 18 luglio 2016

ALLA RICERCA DI ACHILLE

Achille deve alla madre la sua onnipotenza. La forza, il coraggio di Achille si fondano sulla superbia dell’onnipotenza, sull’essere allo stesso tempo uomo e dio, sulla continua negazione della profonda impotenza rappresentata dal suo tallone. Ma l’impotenza è sempre presente dove regna l’onnipotenza, è l’altra faccia della medaglia. Se viene negata, agisce silente e mina l’intero impianto della persona, conducendolo alla distruzione.

Superbia ed onnipotenza sono nodi difficili da sciogliere, affondano le proprie radici nei legami profondi che l’uomo costruisce fin dalla vita intrauterina. Ulisse costituisce un modello, un esempio di come possano essere affrontate e trasformate, superbia ed onnipotenza, arrivando alla creazione di un qualcosa che prima non c’era. Una creazione molto simile all’attività artistica. Superbia ed onnipotenza sono veleni esistenziali che inquinano la nostra vita. Confrontarsi con questi veleni costituisce un volano per la crescita personale. E’ un lavoro che porta ad incontrare parti nascoste di sé, ad individuare complicità inattese, a decidere di far morire anche parti di sé.

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